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Run Ritual

Fiato corto durante la corsa: cause reali, errori da evitare e strategie per respirare meglio

Aggiornamento: 12 set

Introduzione: perché manca il fiato anche a ritmi lenti

“Mi manca il fiato anche se corro piano” è una delle frasi che sento più spesso dai runner che seguo. È una sensazione fastidiosa: ritmo lento, battiti nella norma, ma respiro che sembra non bastare. Il fiato corto in corsa è molto più comune di quanto si pensi. Non è sempre questione di scarso allenamento: entrano in gioco respirazione, postura, diaframma e risposta emotiva. Capire i meccanismi è il primo passo per allenarli.


In questo articolo scoprirai:

  • le cause reali del fiato corto anche a bassa intensità,

  • gli errori da evitare,

  • le strategie pratiche per imparare a respirare meglio e aumentare la resistenza.

Fiato corto runner

Fiato corto: non è solo mancanza di allenamento

Ridurre tutto al “sei poco allenato” è superficiale. Ho visto runner con ottima forma aerobica ma affanno precoce e sensazione di apnea già nei primi minuti.

Frasi tipiche:

  • “Faccio fatica a respirare anche se sto andando piano.”

  • I battiti sono normali ma ansimo.”

  • “In salita ho gamba, ma il fiato non tiene.”

  • “Sento il torace rigido, non riesco ad aprire.”

La buona notizia: quasi sempre sono disfunzioni funzionali e si risolvono con protocolli mirati.


Cause frequenti del fiato corto nei runner


1. Respirazione toracica superficiale

Il 70% dei runner con fiato corto respira troppo “in alto”. Il diaframma resta bloccato, l’aria inspirata è poca e l’espirazione ancora più corta. Risultato: accumulo di CO₂ e fame d’aria.


2. Blocco del diaframma

Postura chiusa e tensione riducono la profondità del respiro, generando affanno anche a ritmi facili.


3. Accumulo di CO₂

Inspirazioni frequenti e superficiali senza espirazioni complete → troppa anidride carbonica → fame d’aria ancora più intensa.


4. Sovraccarico emotivo

Ansia e tensione anticipatoria frammentano il respiro. Il corpo interpreta la corsa come minaccia, non come movimento naturale.


5. Partenza troppo forte

Errore comune: partire subito in corsa senza preparare cuore e polmoni. Risultato: fiato corto immediato.


Caso reale: correre piano ma restare senza fiato

Chiara, 34 anni di Rieti , riprende a correre dopo mesi di stop.

Ritmo lento (6:45/km), battiti nella norma, ma dopo 3 minuti sente un nodo al petto.

La mia analisi: postura chiusa, passo contratto, respirazione toracica. Nessuna patologia, solo mancanza di coordinazione respiratoria.


Protocollo applicato:

  • 8’ camminata attiva con respirazione naso → naso/bocca.

  • Esercizi diaframmatici (espiro lungo + inspirazione bassa).

  • 3 blocchi da 5’ corsa lenta intervallati da camminata respirata.

Risultato: dopo 3 uscite corre 20 minuti consecutivi senza sensazione di apnea.


Come fare fiato: tecniche pratiche


Respirazione 2:2

Inspirare per 2 passi ed espirare nei successivi 2 stabilizza il ritmo e aumenta l’efficienza ventilatoria.


Attivazione diaframmatica pre-corsa

3 minuti bastano: espiro lungo da seduti, inspirazione nasale bassa con mani sulle costole per sentire l’espansione.


Riscaldamento prolungato

Se l’affanno arriva subito, inizia con 5–10 minuti di camminata attiva e inserisci transizioni fluide.


Postura e apertura toracica

Busto eretto, spalle libere, torace sollevato = più spazio polmonare. Correre “in apertura” cambia la capacità ventilatoria.


Allenare cuore e resistenza

Il fiato corto non dipende solo dai polmoni: serve un cuore più efficiente.

  • Corsa continua facile (zona 2, 65–75% FCmax) → aumenta la gittata cardiaca.

  • Interval training 30:30 → abitua a gestire sforzi intensi senza crollare.

  • Tempo run ventilatorio → migliora la tolleranza al lattato.

  • Cross training (bike, nuoto) → stimola il sistema cardiaco senza stress articolare.

Questo mix allena sia la ventilazione sia la resistenza.


Tabella di esempio: progressione respiratoria

Settimana

Lavoro principale

Obiettivo

1–2

3×10’ corsa lenta + respirazione 2:2

Coordinazione respiro/gesto

3–4

Interval 30:30 × 10

Aumentare ventilazione

5–6

Tempo run 20’

Tolleranza lattato

7–8

Lungo progressivo 70’

Allenare cuore + aumentare fiato


FAQ discorsive


Perché ho fiato corto anche se corro piano?

Perché il corpo non ha trovato un ritmo respiratorio efficiente. Non è solo questione di intensità ma di meccanica del respiro.


Mi manca il fiato ma i battiti sono bassi: è normale?

Sì. Se il respiro è disorganizzato puoi percepire fame d’aria anche con FC sotto controllo.


Quali esercizi aiutano di più?

Respirazione diaframmatica, tecnica 2:2, lavori a intervalli e cross training. Sono i più rapidi per creare adattamento.


Devo fermarmi se mi manca il fiato?

Non sempre. Se non ci sono sintomi patologici, rallenta, cammina e riorganizza il respiro. È meglio che interrompere del tutto.


Conclusione: respirare meglio è possibile

Il fiato corto non è un muro, ma un segnale da interpretare. Lavorare su diaframma, cuore e postura porta a più resistenza e meno ansia in corsa.


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