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Run Ritual

Come aumentare il fiato nella corsa: guida completa per allenarlo e renderlo più resistente

Come aumentare il fiato nella corsa

Introduzione

Uno dei limiti più frequenti per chi corre non è tanto la forza muscolare o la resistenza delle gambe, ma la sensazione di fiato corto. Il respiro si accorcia, il torace si chiude e la corsa diventa faticosa anche a ritmi moderati. In realtà, il “fiato” non è un concetto vago: è la combinazione tra efficienza respiratoria, adattamenti cardiopolmonari e capacità dei muscoli inspiratori ed espiratori. In questo articolo ti mostro come allenare concretamente il fiato, con esercizi specifici e progressioni pensate per i runner evoluti.


Perché manca il fiato durante la corsa

Quando parliamo di mancanza di fiato, dobbiamo distinguere due situazioni:

  • Affanno iniziale: il corpo impiega alcuni minuti per adattarsi all’aumento di ventilazione e richiesta di ossigeno. È normale percepire il respiro corto nei primi chilometri.

  • Fiato corto persistente: se anche a ritmi lenti il respiro resta affannoso, il problema è spesso legato a pacing errato, tecnica respiratoria superficiale e scarsa efficienza ventilatoria.

Dal punto di vista fisiologico, la soglia ventilatoria (VT1) e la capacità massima di consumo d’ossigeno (VO₂max) sono i due parametri chiave. Se corri sempre sopra VT1, il corpo accumula fatica e il fiato manca presto. Qui trovi un approfondimento tecnico dedicato alle cause reali del fiato corto durante la corsa.


Allenare il fiato: basi scientifiche

Il respiro non si migliora correndo a caso. Serve un allenamento mirato, che tenga conto di tre adattamenti fondamentali:

  1. Cardiopolmonare: l’aumento della gittata cardiaca e della capacità ventilatoria.

  2. Muscolare: il potenziamento del diaframma e dei muscoli intercostali, che riduce la percezione di sforzo respiratorio.

  3. Tecnico: la capacità di sincronizzare il ritmo respiratorio con la cadenza di corsa, evitando sprechi di energia.


Gli studi mostrano che lavori intervallati brevi e sedute di medio-lungo progressivo migliorano sia il VO₂max che la tolleranza ventilatoria. Questo si traduce in un fiato più lungo e in un recupero più rapido tra le ripetute.


Esercizi pratici per aumentare il fiato nella corsa


Tecniche respiratorie

  • Respirazione diaframmatica: inspirare gonfiando l’addome, espirare svuotando completamente.

  • Pursed Lips Breathing: espirazione lenta a labbra socchiuse, utile nei momenti di affanno.

  • Ritmo 2:2: inspirare per due passi, espirare per due passi, ideale in lavori medi.

Allenamenti mirati

  • Interval training 30:30: brevi scatti con recupero attivo che stimolano la ventilazione massima.

  • Ripetute lunghe 2’:2’: lavori a ridosso della soglia ventilatoria.

  • Fartlek respiratorio: alternare 3’ corsa brillante e 2’ corsa lenta, concentrandosi sulla regolarità del respiro.


Potenziamento muscolare

Gli esercizi a corpo libero come plank, side plank e ponte glutei rafforzano il core, che stabilizza il torace e migliora l’efficienza respiratoria.


Tabella tecnica: protocollo settimanale per il fiato

Giorno

Allenamento

Obiettivo

FC / RPE

Martedì

10 × (30” brillante + 30” jogging)

Stimolo ventilatorio rapido

FC 165–175 / RPE 8

Giovedì

6 × (2’ a ritmo gara + 2’ lento)

Allenare la soglia ventilatoria

FC 150–160 / RPE 7

Sabato

45’ progressivi (da facile a medio)

Fiato resistente e controllo passo

FC 135→160 / RPE 5–7

Domenica

40’ lento + esercizi respiratori

Recupero e tecnica diaframmatica

FC 120–135 / RPE 3–4

Progressione per la resistenza del fiato

Per passare da corse brevi con affanno a uscite lunghe e controllate serve gradualità. Aumenta il volume settimanale del 10% ogni due settimane e inserisci sempre un giorno di recupero attivo. Dopo 6–8 settimane noterai la differenza: potrai correre 60’ continuativi mantenendo il respiro sotto controllo. Su questo tema ho già scritto un approfondimento su economia di corsa e gestione del fiato.


Errori da evitare

Molti runner, nel tentativo di aumentare il fiato, commettono errori che rallentano i progressi:

  • Correre sempre allo stesso ritmo senza stimoli variati.

  • Trascurare la tecnica respiratoria, pensando solo alla velocità.

  • Evitare i lavori di forza, che invece stabilizzano il core.

  • Fare solo “corsa lenta lunga” senza inserire intervalli brillanti.


Benefici reali di un buon allenamento del fiato

Allenare il fiato non significa solo ridurre l’affanno: ha ricadute concrete sulle prestazioni. Potrai correre più a lungo senza pause, gestire meglio i finali di gara e affrontare allenamenti intensi con recuperi più rapidi. Inoltre, la sensazione soggettiva di controllo del respiro aumenta la fiducia e la motivazione.


FAQ

Perché mi manca subito il fiato quando corro?

Succede perché il corpo non è ancora adattato alla ventilazione richiesta dall’esercizio. Partire troppo forte porta a un debito d’ossigeno immediato. Meglio iniziare con 10’ molto lenti e aumentare progressivamente.


Quanto tempo serve per migliorare il fiato?

Con 2–3 sedute mirate a settimana i miglioramenti arrivano già dopo un mese. La stabilità si costruisce nel lungo periodo, mantenendo varietà di allenamenti e continuità.


Conclusione

Il fiato non migliora da solo: richiede un percorso strutturato che combina respirazione consapevole, lavori intervallati e progressione mirata. Integra queste tecniche nella tua preparazione e noterai un salto di qualità sia nelle corse brevi che nei lunghi.


Vuoi un protocollo personalizzato per aumentare il fiato e rendere le tue corse più leggere? Prova una settimana gratuita di coaching RunRitual: il tuo respiro diventerà un alleato, non un limite.



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