Interval training corsa: migliora soglia e VO₂max
- Run Ritual
- 2 giorni fa
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Nel mio lavoro di coach, l’interval training non è solo una seduta intensa. È uno strumento specifico per costruire capacità aerobica, precisione ritmica, e controllo mentale.Ma deve essere strutturato. Troppe volte vedo atleti che fanno “ripetute” senza logica, senza parametri chiari, o con volumi incompatibili col loro stato.Con questo articolo ti spiego come programmo l’interval training nella corsa per migliorare la soglia anaerobica e il VO₂max, senza mai compromettere recupero o stabilità muscolare.

Intervalli da 800 a 1600 metri: il cuore della seduta
Che cosa sono
Gli intervalli sono segmenti di corsa a intensità superiore rispetto al fondo, seguiti da fasi di recupero.Nel mio metodo, uso soprattutto distanze di 800, 1000, 1200 e 1600 metri, perché sono lunghezze che stimolano sia la soglia che la massima potenza aerobica, senza cadere nel lattacido puro.
Meccanismo fisiologico
800–1000 m: il corpo lavora a intensità pari o leggermente superiori alla soglia anaerobica migliorano il trasporto e l’uso dell’ossigeno
1200–1600 m: sviluppano la tenuta al limite della ventilazione → consolidano la capacità di correre a lungo a ritmi sostenuti
Errori comuni
Fare troppi blocchi >1600 m in fase precoce , genera fatica residua, rallenta gli adattamenti
Partire forte nel primo 800 m, peggiora la qualità tecnica nelle successive
Recupero attivo: 1:1 o 2:1?
Che cosa significa
Il rapporto tra lavoro e recupero (es. 1:1 = 4’ corsa + 4’ recupero) è una leva fondamentale per modulare lo stimolo fisiologico.
Perché è importante
Con 1:1 mantieni il corpo in condizione di stress controllato, utile per adattamenti rapidi
Con 2:1 aumenti la freschezza tra le ripetute, più qualità, ma meno accumulo centrale
Cosa osservo nei miei atleti
Guardo la frequenza cardiaca alla fine del recupero: se non scende sotto i 135–140 bpm, allungo la pausa.
Errori comuni
Recuperi passivi totali (fermi), favoriscono acidificazione e peggiorano la seduta
Pause troppo corte tra ripetute da 1200 m in su, spostano il carico fuori dalla zona target
Warm-up dinamico: attivare prima del lavoro
Obiettivo
Rendere il corpo pronto alla sollecitazione: sistema muscolare attivo, tendini elastici, cuore già in zona 2.
Cosa inserisco
Corsa blanda : attivazione cardiovascolare
Esercizi dinamici (skip, slanci, rullate), attivazione neuro-motoria
Allunghi : simulazione dell’intensità in arrivo
Quando è efficace
Se dopo il warm-up l’atleta riferisce “sento le gambe leggere, ma il cuore già pronto”, siamo nella zona ideale.
Errori comuni
Saltare il riscaldamento per “non perdere tempo”
Fare solo stretching passivo, inibisce l’attivazione neuromuscolare
Cool-down drenante: il mio protocollo post-allenamento
Obiettivo
Aiutare il corpo a rientrare gradualmente ai valori di base, evitando congestione, tensione e accumulo metabolico.
Cosa inserisco
Camminata o jogging a FC <120 bpm
Respirazione nasale ritmica (4:4 o 3:3) → stimola il sistema parasimpatico
Stretching tecnico, non generico
Errori comuni
Saltare completamente il defaticamento
Fare stretching profondo a muscoli congestionati → rischio microlesioni
Frequenza settimanale: quanto interval training serve davvero?
Principio di base
1 sola seduta intensa alla settimana è sufficiente in un piano ben costruito.Più intensità non significa più qualità.
Il mio schema di riferimento (per runner da 4–5 uscite sett.)
Settimana | Tipologia | Intensità target |
1 | 4 × 1000 m soglia | RPE 7.5 |
2 | 6 × 800 m VO₂max | RPE 8.5 |
3 | Progressivo 30’ | RPE 6 → 7.5 |
4 | Scarico | Lavori tecnici e respirazione |
Errori comuni
Due sedute dure nella stessa settimana → difficile da recuperare
Saltare settimane di richiamo → perdita di adattamenti
Monitoraggio FC media e picco: che cosa ci dice davvero
Perché lo misuro
FC media = intensità sostenutaFC picco = capacità di raggiungere sogliaTempo di recupero = efficienza cardiaca
Come lo uso
Se un atleta non raggiunge FC >165 su ripetute da 1000 m → posso dedurre mancanza di stimolo reale.Se impiega più di 3’ per scendere sotto i 135 bpm → possibile affaticamento residuo.
Errori comuni
Lavorare “solo a sensazione” nelle sedute chiave
FC falsata da stress, caffeina, caldo: sempre incrociare con RPE
Tapis roulant vs outdoor: cosa cambia davvero
Differenze chiave
Aspetto | Outdoor | Tapis roulant |
Stimolo propriocettivo | Alto | Basso |
Controllo del ritmo | Variabile | Preciso |
Appoggio naturale | Sì | Leggermente alterato |
Adatto a | Lunghi a ritmo libero | Intervalli brevi controllati |
Errori comuni
Usare tapis per sedute da 8 × 1000 m senza pause → troppo monotono
Correre troppo “piatto” senza compensare l’angolo (minimo 1–1.5%)
Periodizzazione: cambiare ogni 4–6 settimane
Perché serve
Dopo 4 settimane, gli adattamenti si stabilizzano.Continuare a ripetere la stessa seduta → perdita di efficacia.
Come gestisco il ciclo
Fase | Lavoro dominante | Progressione |
Ingresso | 6 × 800 m RPE 8.5 | FC target 170–178 |
Consolidamento | 4 × 1000 m RPE 7.5 | FC 165–172 |
Specifico | 3 × 1600 m RPE 7 | FC 160–168 |
Tracking: il diario tecnico come strumento di lettura
Che cosa annotiamo dopo la seduta
Voce | Esempio |
RPE ripetuta | 7.5 |
FC media / picco | 166 / 180 bpm |
Recupero (tempo + qualità) | 3’ buono |
Sensazione al giorno 2 | muscoli reattivi |
Commento soggettivo | “fatica gestita, ritmo stabile” |
Ogni 3 settimane rileggo il diario con l’atleta: mi permette di adattare il piano in base a progressi reali, non teorici.
Scala RPE: come la uso sul campo
RPE = percezione soggettiva dello sforzo.
Valore tecnico tanto quanto FC e ritmo.
RPE | Significato | Uso nel piano |
6 | Medio-facile | Fondo medio |
7 | Soglia bassa | Lavori di controllo |
8 | Soglia alta | Ripetute lunghe |
9 | VO₂max | Ripetute brevi |
10 | Massimale test | Solo per richiami o sprint finali |
Motivazione interna e comunitaria: perché funziona
Frasi come “hard but worth it” le trovo reali.Dopo ogni seduta di qualità, l’atleta sente di aver fatto qualcosa che costruisce, non solo che consuma.In RunRitual, cerco di creare sempre un contesto dove:
la fatica sia percepita come utile
ogni sforzo abbia un feedback chiaro
la progressione sia visibile
Clima e stagione: adattamenti obbligatori
Come gestisco le stagioni
Stagione | Adattamento |
Estate | Blocco più corto, seduta all’alba, recuperi più lunghi |
Inverno | Warm-up prolungato, più respirazione nasale, FC più alta accettabile |
Errori comuni
Ignorare la temperatura percepita
Usare le stesse andature di maggio a luglio, sovraccarico sicuro
Conclusione
L’interval training nella corsa è uno strumento di precisione.Richiede metodo, capacità di lettura, e adattamento continuo.Ogni numero (FC, RPE, km, recupero) racconta una storia diversa.Il mio lavoro è leggerla insieme all’atleta e trasformarla in miglioramento.
Se costruito bene, l’intervallo non ti esaurisce. Ti affina.
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