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Run Ritual

Corsa lenta intelligente: perché i runner forti sanno andare piano

Corsa lenta intelligente: perché i runner forti sanno andare piano

Quando un atleta mi dice «io piano non riesco a correre», so che è arrivato il momento di cambiare prospettiva.La corsa lenta non è un ripiego: è l’allenamento più sottovalutato e più determinante per costruire resistenza reale.E lo confermano anche le evidenze scientifiche.


Uno studio pubblicato sul Journal of Applied Physiology (Mujika et al., 2023) ha dimostrato che il 75-80 % del volume di corsa negli atleti d’élite è svolto a bassa intensità.La scienza dice quindi ciò che i runner RunRitual sperimentano ogni giorno: andare piano è la via più veloce per diventare forti.


Il principio fisiologico della corsa lenta

Durante la corsa lenta prevale la via aerobica: il corpo utilizza l’ossigeno per produrre energia e “educa” i muscoli a consumare grassi, non zuccheri.


Adattamenti chiave (fonte: American College of Sports Medicine, ACSM 2022)

Sistema

Effetto dell’allenamento lento

Beneficio concreto

Cardiovascolare

aumento volume sistolico

FC più bassa a pari ritmo

Muscolare

più mitocondri e capillari

maggiore resistenza

Metabolico

miglior uso acidi grassi

risparmio glicogeno

Nervoso

coordinazione automatizzata

corsa più economica


Nei protocolli RunRitual, l’allenamento lento rappresenta la base del 60–70 % del carico settimanale per ogni runner che prepara 10 km, mezza o maratona.


Il paradosso: correre piano per andare forte

Quando si parla di polarized training, la 80/20 rule non è uno slogan ma un’equazione metabolica. Il Norwegian Olympic Center (Seiler et al., 2020) ha confermato che chi mantiene l’80 % del volume sotto soglia ventilatoria 1 (VT1) migliora il VO₂max del 9 % più rapidamente rispetto a chi lavora sempre a intensità media.


Nella pratica RunRitual lo vedo ogni stagione: gli atleti che imparano a correre lentamente in modo consapevole recuperano prima, accumulano meno stress cardiaco e in gara hanno una riserva che gli altri non hanno.


“Da quando corro piano, corro meglio. Il medio mi costa meno e chiudo le gare con lucidità.”(Luca – RunRitual Half Program)


Come insegno ai runner a trovare il “vero lento”

All’inizio quasi tutti partono troppo forte.Per questo utilizzo il metodo combinato frequenza cardiaca + respirazione + sensazione:


Segnale

Target RunRitual

Indicazione

FC

65–75 % FC max o 85–90 % VT1

sotto soglia respiratoria

Respiro

nasale o naso-bocca facile

se devi aprire la bocca = troppo veloce

RPE (0-10)

4–5

conversazione fluida


Durante i primi blocchi di stagione assegno spesso “run by breath”: 40–50 minuti in cui il runner deve poter parlare senza affanno.Solo quando questo diventa naturale introduco progressioni e soglia.


La corsa lenta non è uguale per tutti

La lentezza è relativa: 6’00/km per un atleta può equivalere a 7’30/km per un altro.Ciò che conta è l’intensità interna, non la velocità esterna.Per questo nei piani RunRitual ogni atleta lavora con il proprio indice di economia cardiaca (IEC): rapporto tra FC media e velocità.Quando l’IEC scende del 10 %, so che la base aerobica è migliorata anche se il ritmo medio è identico.


Errori comuni che vedo nei runner

  • Correre sempre troppo vicino alla soglia. Il corpo resta “in allerta” e non consolida adattamenti.

  • Saltare i rigeneranti. Sono i veri costruttori di efficienza.

  • Pensare che lento = inutile. In realtà è dove si sviluppa la stamina e la capacità di controllo.


Il British Journal of Sports Medicine (2022) ha dimostrato che correre sopra l’85 % FC max in ogni seduta aumenta del 40 % il rischio di infortunio da overuse.


Correre piano non è rinunciare: è costruire resistenza intelligente.


Esempio RunRitual – blocco lento intelligente

Settimana tipo “Aerobic Base Rebuild”

Giorno

Tipologia

Ritmo / FC

Obiettivo

Martedì

45’ lento tecnico

5’50–6’10/km – <140 bpm

adattamento meccanico

Giovedì

60’ lento collinare

+10 s/km – <145 bpm

forza aerobica

Sabato

40’ rigenerante + 5 allunghi

6’00/km – <135 bpm

tono e scioltezza


Come la corsa lenta migliora anche la mente

Il ritmo basso abbassa il rumore interno.Molti runner mi dicono che nei lenti ritrovano concentrazione e consapevolezza.L’Università di Stanford (2021) ha collegato l’attività aerobica leggera alla riduzione del 25 % dei marker di stress cerebrale (cortisolo, noradrenalina).Nel coaching RunRitual dedichiamo i rigeneranti anche al “focus mentale”: respiri lunghi, passo regolare, attenzione posturale.Allenare la calma è allenare la costanza.


Perché i runner forti vanno piano

Gli atleti élite non corrono sempre forte perché conoscono la fisiologia.Ogni seduta ha un senso nel puzzle dell’adattamento.Chi si allena sempre “a sensazione brillante” distrugge il bilancio del sistema nervoso.Chi invece rispetta i ritmi bassi, espande la capacità di lavoro utile.


“Ho capito che il vero ritmo lento non è quello che puoi tenere, ma quello che ti costruisce.”(Chiara – Marathon Program RunRitual)


Come monitoriamo il progresso

Nel metodo RunRitual non valutiamo i lenti per ritmo, ma per efficienza cardiaca: FC media / Velocità media × 100.Più il numero scende, più la corsa diventa economica.


Periodo

FC media

Ritmo medio

IEC

Miglioramento

Ottobre

145 bpm

5’50/km

24,9

Dicembre

142 bpm

5’45/km

24,3

+2,4 %

In 8 settimane nessuna seduta “dura”, solo lenti: risultato misurabile.


FAQ

Quante corse lente servono ogni settimana?

Almeno 2-3, pari al 60-70 % del volume totale. È la proporzione ideale confermata dallo Sport Science Institute of Norway (2020).


Posso correre sempre a ritmo lento?

No. Serve alternanza: 80 % lento, 20 % qualità. Il contrasto tra i due stimoli genera gli adattamenti più efficaci.


Il lento fa dimagrire?

Sì, se mantenuto oltre i 40 minuti: dopo 25 minuti prevale l’ossidazione dei grassi.


Conclusione del coach

Andare piano non è rallentare: è educare il corpo all’efficienza e la mente alla pazienza.Ogni grande stagione nasce da settimane di silenzio fisiologico, dove il respiro diventa la guida e non l’orologio.La corsa lenta è il linguaggio di base della resistenza: chi lo impara, potrà parlare la lingua della velocità.




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