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Run Ritual

Allenamento in Zona 2: come aumentare la resistenza

Aggiornamento: 7 set

Perché la Zona 2 è il vero acceleratore della resistenza

Se vuoi correre più a lungo con meno fatica, la chiave non è spingere sempre di più ma costruire una base aerobica solida. L’allenamento in zona 2 è l’intensità che ti permette di farlo: ritmo facile, respirazione stabile, cuore che lavora in modo efficiente. La velocità sostenibile in gara si costruisce soprattutto qui. Quando il lavoro in zona 2 è pianificato bene, i miglioramenti diventano misurabili su VO₂, economia di corsa e recupero tra i lavori di qualità.


Cos’è la Zona 2: definizione pratica e meccanismi fisiologici

Con “zona 2” indichiamo un livello di sforzo aerobico moderato, pari a circa 60–70% della FCmax o, se usi Karvonen, 60–70% della frequenza cardiaca di riserva. In pratica corri a fondo lento: puoi parlare a frasi intere senza ansimare, il respiro è più profondo che veloce, la meccanica resta pulita. In questa zona prevale l’ossidazione dei grassi; il lattato è prodotto in quantità contenute e in parte riconvertito come carburante. Fisiologicamente stimoli soprattutto le fibre lente (tipo I), dense di mitocondri e capillari. Con settimane regolari di lavoro il corpo risponde con adattamenti chiave: biogenesi mitocondriale, maggiore densità capillare, aumento della gittata sistolica, migliore bilanciamento autonomico, riduzione della FC a riposo e a pari andatura. Tradotto: a parità di passo consumerai meno energia e potrai sostenere più chilometri.

 

Allenamento in Zona 2: come aumentare la resistenza

Come calcolare la tua Zona 2: formule, strumenti, buon senso

Parti semplice:

  • Stima FCmax con 220 – età → Z2 ≈ 60–70% FCmax.

  • Formula Karvonen: Z2 = FC a riposo + 0,60–0,70 × (FCmax − FC a riposo).

  • Se usi un dispositivo, verifica che le zone automatiche siano tarate davvero sul tuo profilo.

  • Se hai fatto un test di laboratorio, prendi la soglia aerobica come riferimento inferiore della zona 2.


Il “Talk Test”

Se puoi parlare a frasi complete senza troncare il respiro, sei in zona. Se devi accorciare le frasi o senti l’espirazione corta, stai uscendo dalla zona 2. È un metodo semplice e affidabile perché riflette il rapporto ventilazione/CO₂.


Benefici concreti dell’allenamento in Zona 2


Potenziamento aerobico ed economia di corsa

Aumenti i mitocondri, migliori l’estrazione di ossigeno, abbassi il costo energetico/km. Il tuo “passo comodo” diventa più veloce a FC simile.


Maggior uso dei grassi e flessibilità metabolica

Alleni il corpo a risparmiare glicogeno: nei lunghi avrai più solidità e meno crisi finali.


Cuore più efficiente e circolazione migliorata

Gittata sistolica maggiore, FC più bassa a riposo, perfusione muscolare più ricca.


Recupero attivo reale

Un lento in zona 2 dopo un lavoro intenso accelera la rimozione dei metaboliti e ristabilisce l’equilibrio parasimpatico.


Meno infortuni, più continuità

Il basso impatto riduce lo stress articolare e ti consente di accumulare volume senza microtraumi. La continuità è il vero moltiplicatore della performance.


Errori da evitare

  • Partire troppo forte e “sistemare dopo”: la prima parte condiziona tutta la seduta.

  • Guardare solo la velocità: con caldo, salita o stanchezza il passo cambia, il riferimento resta la FC e il respiro.

  • Respirazione toracica alta: limita la ventilazione. Allena il diaframma con 3 minuti di respirazione prima di partire.

  • Trasformare la zona 2 in un test: qui si costruisce, non si dimostra.


Allenamento in Zona 2: come aumentare la resistenza

Struttura delle sedute in Zona 2

Warm-up tecnico

10–12’ corsa facile + mobilità caviglia/anca + 3 progressivi da 20″. Inserisci 2’ di respirazione diaframmatica.


Corpo centrale

  • MICT 40–60′: corsa continua in Z2.

  • Lungo 70–120′: 1 volta a settimana, progressivo su cicli.

  • Progressivo dolce: 15’ Z2 bassa + 20–30’ Z2 media + 10’ alto Z2.


Cool-down

6–8’ facili + 2 serie di respirazione con espirazione lunga.


Esempio reale

Un’amatrice in preparazione maratona ha inserito 3 uscite Z2 a settimana per 4 mesi, più un solo lavoro di qualità. Risultato: a FC identica, il passo sui lunghi è sceso di 20–25″/km in 8 settimane, con recupero post-gara più rapido e nessun crollo nell’ultima ora.


Facciamo un test insieme. Ti indichero' i valori della tua zona 2


FC, ritmo e RPE: come farli convivere

  • FC: il riferimento principale.

  • RPE: deve restare su 3–4/10. Se sale, sei stanco o disidratato.

  • Ritmo: accettane la variabilità, specie con caldo o dislivello.


Respirazione: la leva sottovalutata

Se in Z2 senti respiro corto, lavora sulla ventilazione.

  • 2:2 o 3:3 nei tratti regolari per dare ritmo al fiato.

  • PLB (espirazione prolungata) in salita o a fine seduta.

  • Esercizi a secco di 2–3’ prima di correre


Programmazione settimanale

  • 2–4 sedute in Z2 a seconda del periodo.

  • 1 seduta di qualità (tempo, ripetute) nei blocchi generali; fino a 2 nel pre-gara.

  • Lungo in Z2 ogni 7–10 giorni.


Tabella tecnica di riferimento

Settimana

Sedute Z2

Qualità

Lungo

Focus

1–2

3×45′

1× tempo 20′

80′

Respirazione e cadenza

3–4

2×50′ + 1×60′

1× ripetute medie

90′

Stabilità meccanica

5–6

2×60′

1–2× qualità leggere

100–110′

Tolleranza volume

7–8

2×50′

1× qualità

120′

Consolidamento

Personalizzazione


Errori comuni nell’interpretare i dati

  • Confrontare uscite ignorando meteo e terreno.

  • Usare la stessa Z2 per mesi senza ricalibrarla.

  • Sopravvalutare FCmax calcolata a formula.


FAQ discorsive


Come capisco se sto davvero in zona 2 e non sto andando troppo piano?

La tripla conferma: FC nel range, respiro che permette frasi intere, RPE 3–4/10. Se coincidono, sei al punto giusto.


Quante sedute in zona 2 servono per vedere risultati?

Già dopo 3–4 settimane noterai una FC più bassa a pari passo, o un passo più veloce a pari FC. Il vero salto arriva con 8–12 settimane di continuità.


Se preparo una mezza o una maratona devo fare solo zona 2?

No. La Z2 è la base, ma servono richiami di qualità per soglia e ritmo gara. Più Z2 in costruzione, più qualità vicino all’evento.


Meglio misurare con FC o con passo?

Per la Z2 la FC è più affidabile perché integra clima, pendenza e condizione del giorno. Il passo è un output utile, ma non il riferimento principale.


Conclusione e invito all’azione

La zona 2 non è un ripiego lento: è il laboratorio dove costruisci la resistenza che poi ti permette di correre forte quando serve. Se impari a rispettarla, migliori l’economia, la capacità di usare i grassi, il recupero e riduci gli infortuni. Il risultato concreto è una progressione costante. Vuoi un piano che integri zona 2, qualità e gestione del carico sul tuo profilo? Richiedi la tua settimana gratuita di allenamento RunRitual: imposteremo insieme zone cardiache, volumi e progressioni, così trasformi il fondo lento nel tuo vero vantaggio competitivo.




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