Allenamento in Zona 2: come aumentare la resistenza
- Run Ritual
- 21 mag
- Tempo di lettura: 5 min
Aggiornamento: 7 set
Perché la Zona 2 è il vero acceleratore della resistenza
Se vuoi correre più a lungo con meno fatica, la chiave non è spingere sempre di più ma costruire una base aerobica solida. L’allenamento in zona 2 è l’intensità che ti permette di farlo: ritmo facile, respirazione stabile, cuore che lavora in modo efficiente. La velocità sostenibile in gara si costruisce soprattutto qui. Quando il lavoro in zona 2 è pianificato bene, i miglioramenti diventano misurabili su VO₂, economia di corsa e recupero tra i lavori di qualità.
Cos’è la Zona 2: definizione pratica e meccanismi fisiologici
Con “zona 2” indichiamo un livello di sforzo aerobico moderato, pari a circa 60–70% della FCmax o, se usi Karvonen, 60–70% della frequenza cardiaca di riserva. In pratica corri a fondo lento: puoi parlare a frasi intere senza ansimare, il respiro è più profondo che veloce, la meccanica resta pulita. In questa zona prevale l’ossidazione dei grassi; il lattato è prodotto in quantità contenute e in parte riconvertito come carburante. Fisiologicamente stimoli soprattutto le fibre lente (tipo I), dense di mitocondri e capillari. Con settimane regolari di lavoro il corpo risponde con adattamenti chiave: biogenesi mitocondriale, maggiore densità capillare, aumento della gittata sistolica, migliore bilanciamento autonomico, riduzione della FC a riposo e a pari andatura. Tradotto: a parità di passo consumerai meno energia e potrai sostenere più chilometri.

Come calcolare la tua Zona 2: formule, strumenti, buon senso
Parti semplice:
Stima FCmax con 220 – età → Z2 ≈ 60–70% FCmax.
Formula Karvonen: Z2 = FC a riposo + 0,60–0,70 × (FCmax − FC a riposo).
Se usi un dispositivo, verifica che le zone automatiche siano tarate davvero sul tuo profilo.
Se hai fatto un test di laboratorio, prendi la soglia aerobica come riferimento inferiore della zona 2.
Il “Talk Test”
Se puoi parlare a frasi complete senza troncare il respiro, sei in zona. Se devi accorciare le frasi o senti l’espirazione corta, stai uscendo dalla zona 2. È un metodo semplice e affidabile perché riflette il rapporto ventilazione/CO₂.
Benefici concreti dell’allenamento in Zona 2
Potenziamento aerobico ed economia di corsa
Aumenti i mitocondri, migliori l’estrazione di ossigeno, abbassi il costo energetico/km. Il tuo “passo comodo” diventa più veloce a FC simile.
Maggior uso dei grassi e flessibilità metabolica
Alleni il corpo a risparmiare glicogeno: nei lunghi avrai più solidità e meno crisi finali.
Cuore più efficiente e circolazione migliorata
Gittata sistolica maggiore, FC più bassa a riposo, perfusione muscolare più ricca.
Recupero attivo reale
Un lento in zona 2 dopo un lavoro intenso accelera la rimozione dei metaboliti e ristabilisce l’equilibrio parasimpatico.
Meno infortuni, più continuità
Il basso impatto riduce lo stress articolare e ti consente di accumulare volume senza microtraumi. La continuità è il vero moltiplicatore della performance.
Errori da evitare
Partire troppo forte e “sistemare dopo”: la prima parte condiziona tutta la seduta.
Guardare solo la velocità: con caldo, salita o stanchezza il passo cambia, il riferimento resta la FC e il respiro.
Respirazione toracica alta: limita la ventilazione. Allena il diaframma con 3 minuti di respirazione prima di partire.
Trasformare la zona 2 in un test: qui si costruisce, non si dimostra.

Struttura delle sedute in Zona 2
Warm-up tecnico
10–12’ corsa facile + mobilità caviglia/anca + 3 progressivi da 20″. Inserisci 2’ di respirazione diaframmatica.
Corpo centrale
MICT 40–60′: corsa continua in Z2.
Lungo 70–120′: 1 volta a settimana, progressivo su cicli.
Progressivo dolce: 15’ Z2 bassa + 20–30’ Z2 media + 10’ alto Z2.
Cool-down
6–8’ facili + 2 serie di respirazione con espirazione lunga.
Esempio reale
Un’amatrice in preparazione maratona ha inserito 3 uscite Z2 a settimana per 4 mesi, più un solo lavoro di qualità. Risultato: a FC identica, il passo sui lunghi è sceso di 20–25″/km in 8 settimane, con recupero post-gara più rapido e nessun crollo nell’ultima ora.
Facciamo un test insieme. Ti indichero' i valori della tua zona 2
FC, ritmo e RPE: come farli convivere
FC: il riferimento principale.
RPE: deve restare su 3–4/10. Se sale, sei stanco o disidratato.
Ritmo: accettane la variabilità, specie con caldo o dislivello.
Respirazione: la leva sottovalutata
Se in Z2 senti respiro corto, lavora sulla ventilazione.
2:2 o 3:3 nei tratti regolari per dare ritmo al fiato.
PLB (espirazione prolungata) in salita o a fine seduta.
Esercizi a secco di 2–3’ prima di correre
Programmazione settimanale
2–4 sedute in Z2 a seconda del periodo.
1 seduta di qualità (tempo, ripetute) nei blocchi generali; fino a 2 nel pre-gara.
Lungo in Z2 ogni 7–10 giorni.
Tabella tecnica di riferimento
Settimana | Sedute Z2 | Qualità | Lungo | Focus |
1–2 | 3×45′ | 1× tempo 20′ | 80′ | Respirazione e cadenza |
3–4 | 2×50′ + 1×60′ | 1× ripetute medie | 90′ | Stabilità meccanica |
5–6 | 2×60′ | 1–2× qualità leggere | 100–110′ | Tolleranza volume |
7–8 | 2×50′ | 1× qualità | 120′ | Consolidamento |
Personalizzazione
Clima caldo: stessa percezione, accetta FC più alta e passo più lento.
Terreni: sterrato e collinare sono ottimi per rinforzo muscolare e potenza aerobica.
Indoor: sul tappeto usa pendenza 1–2% per simulare il vento.
Errori comuni nell’interpretare i dati
Confrontare uscite ignorando meteo e terreno.
Usare la stessa Z2 per mesi senza ricalibrarla.
Sopravvalutare FCmax calcolata a formula.
FAQ discorsive
Come capisco se sto davvero in zona 2 e non sto andando troppo piano?
La tripla conferma: FC nel range, respiro che permette frasi intere, RPE 3–4/10. Se coincidono, sei al punto giusto.
Quante sedute in zona 2 servono per vedere risultati?
Già dopo 3–4 settimane noterai una FC più bassa a pari passo, o un passo più veloce a pari FC. Il vero salto arriva con 8–12 settimane di continuità.
Se preparo una mezza o una maratona devo fare solo zona 2?
No. La Z2 è la base, ma servono richiami di qualità per soglia e ritmo gara. Più Z2 in costruzione, più qualità vicino all’evento.
Meglio misurare con FC o con passo?
Per la Z2 la FC è più affidabile perché integra clima, pendenza e condizione del giorno. Il passo è un output utile, ma non il riferimento principale.
Conclusione e invito all’azione
La zona 2 non è un ripiego lento: è il laboratorio dove costruisci la resistenza che poi ti permette di correre forte quando serve. Se impari a rispettarla, migliori l’economia, la capacità di usare i grassi, il recupero e riduci gli infortuni. Il risultato concreto è una progressione costante. Vuoi un piano che integri zona 2, qualità e gestione del carico sul tuo profilo? Richiedi la tua settimana gratuita di allenamento RunRitual: imposteremo insieme zone cardiache, volumi e progressioni, così trasformi il fondo lento nel tuo vero vantaggio competitivo.
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