Ripetute in discesa: guida completa per migliorare controllo, tecnica e rapidità nella corsa
- Run Ritual

- 8 ago
- Tempo di lettura: 4 min

Perché le ripetute in discesa non sono solo recupero
Nell’immaginario comune del runner, la discesa è il momento in cui “si respira” e si recuperano energie. In realtà, per chi allena la corsa in modo scientifico, la discesa può trasformarsi in un potente strumento di crescita tecnica, neuromuscolare e biomeccanica. Le ripetute in discesa, se eseguite con metodo e controllo, offrono stimoli unici: migliorano la rapidità di appoggio, rafforzano il controllo eccentrico della muscolatura, correggono la postura ad alta velocità e abituano il corpo a gestire tracciati misti o collinari con efficienza.
In questa guida vedremo come inserirle nel piano di allenamento, con quali distanze, frequenze e accorgimenti tecnici, per ottenere velocità, stabilità e adattabilità senza rischiare infortuni da sovraccarico.
Perché allenarsi con ripetute in discesa
L’allenamento in discesa non è solo “correre più veloce senza fatica”: è un lavoro mirato sul gesto di corsa, sulla coordinazione e sull’elasticità muscolare. A differenza delle salite, che potenziano la spinta concentrica, le ripetute in discesa enfatizzano il lavoro eccentrico, ovvero la capacità dei muscoli di controllare il movimento mentre si allungano sotto carico.
Questo tipo di stimolo ha benefici concreti:
Reclutamento delle fibre veloci: correre in discesa a ritmo sostenuto riduce la resistenza meccanica alla spinta, permettendo di attivare fibre muscolari rapide in un contesto di controllo.
Miglioramento del core e del bacino: mantenere stabilità in discesa riduce oscillazioni laterali e sprechi energetici.
Riduzione del tempo di contatto: un appoggio rapido e sotto il baricentro migliora la reattività.
Elasticità muscolare: aumenta la risposta elastica di tendini e muscoli, riducendo la rigidità del gesto.
Rafforzamento eccentrico: quadricipiti, tibiali anteriori e muscoli stabilizzatori vengono sollecitati in modo specifico.
Tabella dei benefici tecnici
Beneficio | Effetto reale |
Reclutamento fibre veloci | Migliora spinta e accelerazione |
Controllo core e bacino | Stabilità e riduzione oscillazioni |
Tempo di contatto ridotto | Appoggio reattivo e efficace |
Elasticità muscolare | Risposta elastica più efficiente |
Allenamento eccentrico | Forza di controllo in velocità |
Quando inserire le ripetute in discesa
Le ripetute in discesa trovano il loro spazio in diversi momenti della stagione:
Periodo preparatorio: per sviluppare velocità e tecnica reattiva prima del blocco centrale di qualità.
Transizione verso percorsi collinari o trail: abitua muscoli e articolazioni alle sollecitazioni tipiche di terreni misti.
Post-fase di forza: in ottica di conversione neuromuscolare, per trasformare la forza sviluppata in rapidità e coordinazione
Sono invece da evitare:
In fase di recupero post-infortunio agli arti inferiori.
In settimane con già alto carico di salite o pliometria.
In condizioni di affaticamento marcato.
Requisiti tecnici per eseguire bene le ripetute in discesa
Per sfruttare i benefici evitando rischi, è fondamentale rispettare alcuni criteri:
Pendenza controllata: tra il 3% e il 6%, sufficiente a stimolare la velocità senza costringere a frenate eccessive.
Fondo regolare: asfalto, pista o sterrato battuto per ridurre il rischio di appoggi instabili.
Postura attiva: busto leggermente inclinato in avanti, sguardo orizzontale, bacino stabile.
Cadenza elevata: 180–190 passi al minuto per mantenere il controllo e ridurre l’impatto.
Appoggio sotto il corpo: evitare di atterrare troppo avanti, così da prevenire frenate passive e sovraccarico articolare.
Tipologie di allenamento con ripetute in discesa
Un blocco di allenamento può includere diverse configurazioni:
1. Richiamo di frequenza – 6 x 100 m
Ideale per sviluppare cadenza e appoggio rapido. Discesa con pendenza intorno al 4%, RPE 7,5/10 (non sprint), recupero risalendo camminando.
2. Potenziamento + coordinazione – 5 x 200 m
Stimolo sulla tecnica di braccia e controllo del passo. Intensità RPE 8/10, recupero con 2’ di camminata e mobilità, defaticamento di 10’ in piano.
3. Combinato salita/discesa – 3 x (200 m salita + 200 m discesa)
Salita a RPE 8,5 e discesa a RPE 7. Lavoro completo che combina forza e conversione in rapidità.
Come inserirle nel microciclo settimanale
Per un runner evoluto, le ripetute in discesa trovano posto ogni 7–10 giorni, alternate a lavori di sprint o forza. Un esempio:
Martedì: salite brevi o ripetute in salita.
Giovedì: ripetute in discesa.
Sabato: lungo con tratti collinari misti.
Questo posizionamento permette di dare stimolo neuromuscolare, preservando il recupero e integrandole con lavori complementari.
Progressione consigliata
Settimana | Volume totale | Ripetute |
1 | 5 x 100 m | Tecnica + controllo |
2 | 6 x 150 m | Frequenza + rilassatezza |
3 | 5 x 200 m | Intensità + postura |
4 | 3 x (200 m salita + 200 m discesa) | Coordinazione completa |
Errori da evitare nelle ripetute in discesa
Molti runner commettono errori che limitano i benefici e aumentano il rischio:
Correre troppo forte: la discesa non è sprint; serve controllo e qualità del gesto.
Usare scarpe troppo minimaliste: in discesa è utile una protezione moderata per assorbire microtraumi.
Frenare con i talloni: appoggiare sotto il baricentro per evitare impatti eccessivi.
Saltare il defaticamento: il lavoro eccentrico richiede una seduta di recupero o corsa lenta il giorno successivo.
FAQ
Posso fare ripetute in discesa anche se corro solo su strada?
Sì. Sono utili per aumentare la reattività e l’elasticità, anche per runner esclusivamente stradali.
Ha senso fare ripetute in discesa in gara?
Solo se il percorso lo richiede. Altrimenti restano uno strumento di allenamento.
Aumentano il rischio di infortunio?
Solo se fatte con tecnica scorretta o volume eccessivo. Con progressione e postura adeguata sono sicure.
Devo alternarle con ripetute in piano?
Assolutamente sì: la varietà di stimoli (piano, salita, discesa) costruisce un gesto più completo e adattabile.
Conclusione
Le ripetute in discesa sono un allenamento avanzato e potente, capace di migliorare la rapidità, la tecnica e la capacità di adattamento della corsa. Non vanno interpretate come un momento di recupero, ma come un’occasione di stimolo neuromuscolare di alto valore. Per un runner evoluto che vuole correre più veloce e con più controllo, inserirle in modo strategico significa sviluppare qualità che tornano utili in ogni contesto, dalla gara collinare alla maratona su strada.
La prossima volta che affronti una discesa, non pensare a “recuperare fiato”: pensa a come trasformarla in un laboratorio di velocità e precisione.




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