Esercizi spalle per runner: la routine da 10 minuti che fa la differenza
- Run Ritual

- 31 ago
- Tempo di lettura: 5 min
Hai appena finito il tuo allenamento di corsa. Le gambe sono calde, il fiato ancora alto, il sudore che scende lento. È lì che di solito arriva il bivio: fermarsi, oppure usare quegli ultimi dieci minuti per fare la differenza. Molti runner credono che la corsa basti a sé stessa, che rinforzare spalle e parte alta sia un optional. La verità è opposta: la forza delle spalle è ciò che ti permette di mantenere la postura al 15° chilometro, di aprire il torace per respirare meglio e di tenere un’oscillazione naturale delle braccia quando la stanchezza prova a piegarti.
Gli esercizi spalle non sono quindi un vezzo estetico, ma un elemento funzionale. Ti servono per stabilizzare il busto, per collegare core e arti inferiori in un unico gesto fluido e per ridurre l’affaticamento a lungo termine. Con questa routine da 10 minuti a corpo libero, senza attrezzi e senza scuse, puoi trasformare il modo in cui corri.

Perché le spalle contano nella corsa
Ogni passo che fai è un atto di coordinazione tra parte inferiore e superiore del corpo. Le gambe spingono, ma sono le braccia e le spalle a dare equilibrio e ritmo. Quando le spalle cedono, il busto si incurva, il diaframma si chiude e il passo diventa meno efficiente.
Al contrario, spalle forti ti permettono di:
Tenere il busto eretto quando la fatica cresce, evitando collassi laterali o anteriori.
Mantenere il torace aperto, con beneficio immediato sulla respirazione.
Trasmettere energia in avanti grazie a un’oscillazione più naturale delle braccia.
Ridurre il carico sulla schiena: meno rigidità cervicale, meno compensi lombari.
Allenare le spalle, quindi, significa proteggere la corsa sul lungo termine. Non si tratta di costruire volume, ma di dare stabilità e funzionalità al gesto.
La routine spalle da 10 minuti: come funziona
Il circuito è pensato per essere fatto subito dopo la corsa o alla fine di un allenamento a corpo libero. Non servono attrezzi, non serve spazio: bastano un tappetino o un angolo di pavimento.
Struttura: 5 esercizi in sequenza.
Durata: 40 secondi di lavoro per esercizio, 20 secondi di recupero.
Giri: 2 giri completi = circa 10 minuti totali.
Frequenza: 2–3 volte a settimana, preferibilmente nei giorni senza lavori intensi di qualità.
Gli esercizi spiegati uno per uno
1. Plank con tocco spalla (Shoulder Tap Plank)
Come farlo: parti in posizione di plank a braccia tese, piedi leggermente divaricati. L’addome deve essere contratto e i fianchi allineati al busto. Solleva la mano destra e tocca la spalla sinistra, poi alterna.
Respirazione: espira quando sollevi la mano, inspira quando torni in appoggio.
Errori comuni: fianchi che oscillano o bacino che si alza. Se i fianchi ballano, significa che stai perdendo il controllo del core.
Perché serve al runner: questo esercizio stabilizza scapole e tronco, riducendo il rollio del busto in corsa. Ti aiuta a mantenere una postura più stabile anche quando la fatica aumenta.
2. Side plank con allungo del braccio (Side Plank + Reach)
Come farlo: appoggiati su un avambraccio, fianchi sollevati e corpo allineato in una linea retta. Con il braccio libero esegui un movimento di allungo verso l’alto, poi porta la mano sotto il busto come se volessi toccare dietro la schiena.
Respirazione: inspira quando apri, espira quando chiudi sotto il busto.
Errori comuni: fianchi che crollano verso il basso, spalle contratte. Devi pensare di “spingere via il pavimento” con l’avambraccio.
Perché serve al runner: rinforza obliqui e stabilizzatori laterali della spalla, fondamentali per non collassare lateralmente quando la corsa si allunga.
3. Push-up verticale a V (Pike Push-up)
Come farlo: parti in posizione di plank, poi porta il bacino verso l’alto fino a formare una V rovesciata. Da lì, piega i gomiti portando la testa verso il pavimento e spingi di nuovo verso l’alto.
Respirazione: inspira in discesa, espira in spinta.
Errori comuni: caricare solo sulle braccia senza spostare il peso in avanti. Il movimento deve coinvolgere spalle e core insieme.
Perché serve al runner: allena deltoidi e muscoli scapolari, rinforzando la spinta verticale e migliorando l’oscillazione delle braccia.
4. Superman statico (Superman Hold)
Come farlo: sdraiato a pancia in giù, solleva contemporaneamente braccia e gambe, mantenendo lo sguardo verso il basso. Resta in posizione 30 secondi.
Respirazione: respira in modo regolare, senza trattenere il fiato.
Errori comuni: iperestendere il collo o forzare la zona lombare. Devi immaginare di allungarti in avanti e indietro, non di “inarcati” troppo.
Perché serve al runner: rinforza la catena posteriore (scapole, lombari, glutei) e ti abitua a mantenere il torace aperto, contrastando l’arrotondamento delle spalle in corsa.
5. Angeli inversi a terra (Reverse Snow Angels)
Come farlo: sdraiato a pancia in giù, braccia distese lungo i fianchi. Porta le braccia in alto con un movimento ad arco, come se stessi disegnando un angelo sulla neve, mantenendole sempre sollevate dal suolo. Poi torna lentamente alla posizione di partenza.
Respirazione: inspira quando porti le braccia in alto, espira tornando alla posizione iniziale.
Errori comuni: muovere solo i gomiti o irrigidirsi con la schiena. Il movimento deve essere fluido e ampio.
Perché serve al runner: attiva i muscoli scapolari profondi, che sono spesso trascurati, e migliora la capacità di mantenere le spalle aperte durante la corsa lunga.
Come inserirla nel tuo allenamento
Il momento migliore per questa routine è subito dopo la corsa, quando i muscoli sono già caldi. Ti bastano 10 minuti, non di più. Se non hai tempo, puoi inserirla in alternativa a un giorno di potenziamento classico.
Un esempio pratico di settimana:
Martedì: corsa con ripetute + routine spalle.
Giovedì: corsa lenta senza routine.
Sabato: lungo + esercizi core.
Domenica: routine spalle al mattino come attivazione leggera.
L’importante è non fare questa routine prima di lavori di qualità, perché affaticare i muscoli stabilizzatori delle spalle prima di una sessione intensa può peggiorare la tecnica di corsa.
Errori da evitare
Copiare esercizi da palestra: non ti serve la military press con i manubri. A noi interessa la funzionalità, non il volume.
Trascurare la respirazione: spalle rigide = respiro corto. Se durante gli esercizi non respiri bene, porti rigidità nella corsa.
Pensare che basti una volta ogni tanto: per avere benefici reali servono almeno 2 sessioni a settimana.
FAQ
Serve davvero allenare le spalle se corro solo 2–3 volte a settimana?
Sì. Anche chi corre poco accumula tensioni posturali. Rinforzare le spalle ti aiuta a proteggere collo e schiena, soprattutto se lavori molto al computer.
Quanto tempo serve per vedere i risultati?
In genere dopo 3–4 settimane noti che il busto resta più stabile e la respirazione diventa più facile. Non aspetti miracoli immediati, ma piccoli miglioramenti che in gara fanno la differenza.
Posso sostituire questa routine con flessioni classiche?
Le flessioni sono utili, ma non bastano. Lavorano soprattutto sul petto, mentre qui l’obiettivo è coinvolgere scapole, deltoidi e stabilizzatori profondi.
Conclusione
Dieci minuti. Tutto qui. È la differenza tra limitarti a correre e diventare un runner che costruisce il corpo per resistere. Gli esercizi spalle non sono un extra: sono ciò che ti tiene alto quando gli altri crollano, ciò che ti fa respirare meglio quando il ritmo sale, ciò che protegge la tua corsa nel tempo.
Prova questa routine per due settimane. Alla terza uscita ti accorgerai che le braccia si muovono meglio, che il busto resta più alto e che il respiro è più libero. Non servono attrezzi, solo il tuo corpo e la decisione di iniziare.
Quando la fatica proverà a piegarti, saranno proprio quelle spalle forti a ricordarti che sei più solido di quanto credi.




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