Riscaldamento prima della corsa: l'importanza di preparare il corpo per una performance ottimale
- Run Ritual
- 16 mar
- Tempo di lettura: 2 min
Il riscaldamento pre-corsa rappresenta una fase essenziale per qualsiasi runner, indipendentemente dal livello di esperienza. Preparare il corpo in modo adeguato prima di iniziare a correre permette di migliorare le prestazioni, prevenire gli infortuni e ottimizzare la biomeccanica della corsa. Studi scientifici e l’esperienza di coach rinomati confermano che un buon riscaldamento può fare la differenza tra una sessione di corsa efficace e una potenzialmente problematica.

I benefici di un buon riscaldamento
Un riscaldamento ben strutturato offre molteplici vantaggi:
Aumento della temperatura corporea: un muscolo più caldo è più elastico e meno soggetto a traumi.
Miglioramento della circolazione: il sangue affluisce meglio ai muscoli, garantendo un maggiore apporto di ossigeno e nutrienti.
Attivazione del sistema neuromuscolare: permette una risposta più reattiva e una coordinazione più efficiente.
Graduale incremento della frequenza cardiaca: aiuta il sistema cardiovascolare a passare dalla fase di riposo a quella di sforzo.
Ottimizzazione della biomeccanica di corsa: migliora la postura, l’ampiezza della falcata e la fluidità del movimento.
Quanto tempo dedicare al riscaldamento?
La durata ideale del riscaldamento varia in base all’intensità dell’allenamento e alla temperatura esterna. In linea di massima, si consiglia:
10-15 minuti per allenamenti leggeri e corse a ritmo lento
15-20 minuti per sessioni intense come ripetute e fartlek
20-25 minuti in caso di temperature rigide o per competizioni

Struttura di un riscaldamento efficace
Un riscaldamento efficace si compone di tre fasi principali:
1. Attivazione generale (5-10 minuti)
Questa fase è essenziale per innalzare la temperatura corporea e preparare i muscoli all’attività successiva. Può includere:
Camminata veloce o corsa leggera (5-10 minuti)
Skip (basso, medio e alto)
Mobilizzazione delle articolazioni (rotazioni di caviglie, ginocchia e anche)
2. Attivazione specifica (5-10 minuti)
Questa parte si concentra su esercizi più mirati alla biomeccanica della corsa:
Affondi frontali e laterali per attivare quadricipiti e glutei
Slanci delle gambe per migliorare la mobilità
Corsa calciata per attivare i muscoli posteriori della coscia
Skip alto per migliorare la reattività e la spinta
3. Allunghi progressivi (3-5 minuti)
Gli allunghi servono per abituare il corpo ai ritmi della corsa e affinare la sensibilità alla velocità:
3-5 allunghi da 80-100 metri, partendo da un ritmo moderato e aumentando gradualmente l’intensità
Riscaldamento specifico in base al tipo di allenamento
A seconda della sessione di corsa prevista, il riscaldamento può essere adattato:
Per un allenamento lento o rigenerante: corsa blanda e mobilità articolare
Per una sessione di ripetute: attivazione più lunga con esercizi di agilità e allunghi
Per un lungo lento: progressione graduale senza forzare
Per una gara: riscaldamento completo con accelerazioni controllate
Errori comuni da evitare
Molti runner sottovalutano il riscaldamento, rischiando di compromettere la performance o incorrere in infortuni. Gli errori più comuni includono:
Saltare il riscaldamento o farlo in modo superficiale
Eseguire esercizi statici invece che dinamici prima della corsa
Fare un riscaldamento troppo breve per sessioni ad alta intensità
Evitare gli allunghi prima di una gara
Conclusione
Un buon riscaldamento è il primo passo verso una corsa efficace e sicura. Personalizzarlo in base alle proprie esigenze e al tipo di allenamento aiuta a migliorare le prestazioni e a ridurre il rischio di infortuni. Integrare esercizi di attivazione generale, specifica e allunghi progressivi garantisce una preparazione completa.
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