Indolenzimento muscolare – come prevenirlo, gestirlo e recuperare più in fretta
- Run Ritual

- 13 feb
- Tempo di lettura: 5 min
Aggiornamento: 2 nov
Quando un atleta mi dice “Coach, ho le gambe di legno”, so già che sta parlando dei DOMS, l’indolenzimento muscolare che arriva 24 ore dopo un allenamento intenso o diverso dal solito.
È una sensazione fastidiosa, ma in realtà è il segno che il corpo si sta adattando e migliorando.
Capire come nasce, come prevenirlo e come ridurlo fa la differenza tra chi si ferma e chi continua a progredire

Cos’è davvero l’indolenzimento muscolare
L’indolenzimento muscolare è una reazione fisiologica a un allenamento che ha generato microlesioni nelle fibre.Ogni volta che un muscolo viene stimolato oltre il suo livello abituale, le sue cellule subiscono piccoli danni che innescano una risposta infiammatoria controllata.Il sangue aumenta nella zona, arrivano nutrienti e mediatori chimici: è l’inizio della ricostruzione.Per questo il dolore non è un nemico, ma la prima fase di un processo di crescita.
Le cause principali:
esercizi con forte componente eccentrica (discesa in corsa, squat, affondi, pliometria);
carichi o volumi superiori al solito;
carenza di riscaldamento o recupero insufficiente.
Come si manifesta
Di solito il dolore compare tra 12 e 48 ore dopo l’allenamento, con picco entro 72 ore.La sensazione è quella di rigidità diffusa, muscoli “spessi”, a volte caldi al tatto.Camminare o scendere le scale può diventare impegnativo: è la fase in cui il corpo sta “riprogrammando” le fibre.Tutto torna alla normalità in 5–7 giorni, ma la qualità del recupero dipende da come ti muovi nelle prime 48 ore.
Cosa succede dentro il muscolo
Dopo un lavoro intenso, le fibre danneggiate rilasciano citochine e prostaglandine, sostanze che aumentano la sensibilità locale.Il dolore serve a limitare la contrazione forzata, proteggendo il tessuto.Nel giro di due o tre giorni i fibroblasti iniziano a riparare le microlesioni, creando fibre più forti e resistenti.Per questo un atleta che si allena con metodo sente meno DOMS col passare delle settimane: il corpo si è adattato e “impara” a ripararsi più in fretta.
Come prevenirlo
Prevenire non vuol dire eliminarlo, ma gestirlo in modo intelligente.Le mie regole base per tutti i runner RunRitual:
Riscaldamento serio.8–10 minuti di mobilità articolare e attivazione progressiva.Il corpo freddo è rigido, il muscolo caldo è elastico.
Aumenta gradualmente.Niente salti di chilometraggio o di carico. +10 % a settimana è la soglia fisiologica sicura.
Recupero attivo.Camminata veloce, bici leggera o nuoto il giorno dopo un lavoro intenso riducono rigidità e migliorano circolazione.
Alimentazione e idratazione.Entro un’ora dal termine, reintegra liquidi, proteine e carboidrati.È la finestra biologica in cui il muscolo costruisce.
Nel RunRitual Lab strutturiamo i cicli di carico e recupero proprio per questo: allenare la risposta adattativa senza mai oltrepassare la soglia dell’infiammazione negativa.
Cosa fare quando il dolore è già arrivato
Le prime 48 ore sono la fase chiave. Ecco le strategie più efficaci:
1. Movimento leggero
Una corsa lentissima o una camminata scioglie il tessuto e stimola il flusso sanguigno.L’immobilità, invece, rallenta tutto.
2. Massaggi e rullo miofasciale
Usalo con lentezza: 1–2 minuti per gruppo muscolare.Serve a ossigenare, non a “rompere nodi”.
3. Caldo e freddo
Caldo: rilassa e decontrae, ideale se senti tensione e rigidità.
Freddo: riduce l’infiammazione e il gonfiore.Nei giorni di DOMS intensi alternarli è la soluzione più efficace.
4. Bagni con sali di Epsom
Il magnesio aiuta il rilascio muscolare e favorisce il recupero nervoso.
5. Stretching dolce
Niente rimbalzi. Mantieni 30’’ per posizione, respirando a fondo.Serve più alla mente che al muscolo, ma aiuta molto.
6. Integratori mirati
Omega-3, curcuma, magnesio e antiossidanti naturali supportano il processo antinfiammatorio.
Cosa fare nelle prime 48 ore
Giorno 1: movimento leggero (30 min camminata o 15 min bici), idratazione alta, pasto con proteine magre e carboidrati semplici.
Giorno 2: foam roller + stretching, sonno lungo, nessuna seduta di forza.
Giorno 3: corsa facile, poi ritorno alla normale programmazione.
Errore classico: fermarsi troppo
Molti pensano che fermarsi completamente sia “recupero”.In realtà, un corpo abituato al movimento recupera muovendosi.L’attività blanda mantiene il metabolismo alto e accelera la rimozione dei prodotti infiammatori.Solo se il dolore è forte o localizzato si sospende il carico: il principio è “ascoltare, non bloccare”.
Caso reale RunRitual Lab
Una delle mie atlete, dopo un trail impegnativo, si presentò il giorno dopo con quadricipiti duri come marmo.Abbiamo evitato farmaci e imposto due giorni di recupero attivo: camminate in salita leggera, rullo, stretching e sonno pieno.Il terzo giorno era di nuovo in grado di correre a ritmo medio senza fastidio.Da allora, dopo ogni gara collinare, applica lo stesso protocollo.
Risultato? Meno rigidità, tempi di recupero dimezzati.Non è magia, è metodo.
Quando preoccuparsi
Se il dolore è acuto, asimmetrico o persiste oltre una settimana, non è più semplice DOMS.In questi casi va esclusa una lesione muscolare o tendinea con una valutazione medica o fisioterapica.Il confine tra adattamento e infortunio è sottile: saperlo riconoscere è parte dell’esperienza.
Errori da evitare
Riposo totale per più di 48 ore.
Allenamenti “a freddo” per forzare la rigidità.
Automassaggi violenti o rulli usati con troppa pressione.
Abuso di antinfiammatori: riducono la risposta adattativa naturale.
Strategie di recupero a medio termine
Dopo un ciclo di lavori intensi o una gara, programma:
una settimana rigenerante con volumi ridotti del 30 %;
almeno un giorno dedicato solo a mobilità e forza funzionale;
sonno di qualità: è l’allenamento invisibile che ricostruisce.
Domande frequenti
Posso allenarmi con i DOMS?
Sì, purché l’intensità sia bassa e non vi sia dolore acuto.
Quando devo fermarmi del tutto?
Solo se il dolore è localizzato o impedisce il movimento naturale.
Quanto durano i dolori muscolari?
In media 3–5 giorni, raramente oltre la settimana.
Il massaggio sportivo aiuta?
Sì, se eseguito dopo 24 ore e con pressione moderata.
Meglio caldo o freddo?
Caldo per rilassare, freddo per ridurre gonfiore; alternarli è la combinazione migliore.
Strategie RunRitual per atleti di endurance
Dopo i lunghi o i trail: seduta defaticante entro 12 ore (corsa blanda o bici).
Dopo lavori intensi: idratazione + pasto ricco di carboidrati complessi e sali.
Ogni 6–8 settimane: microciclo di scarico per permettere al corpo di supercompensare.
Check pre-allenamento
Riscaldamento completo con esercizi di mobilità per anche, bacino e caviglie.
Breve attivazione muscolare (ponte gluteo, plank, skip).
Nessun allenamento intenso se senti dolore residuo: significa che il muscolo non ha ancora chiuso il processo di riparazione.
Conclusione
L’indolenzimento muscolare è la traccia che un allenamento efficace lascia sul corpo.Non è un limite, è la prova che stai crescendo.Gestirlo bene è un atto di intelligenza sportiva: alternare carico e recupero, rispettare i tempi, non confondere stanchezza con debolezza.
Chi impara a leggere i propri muscoli impara anche a guidare la propria forma.Il recupero non è una pausa: è parte dell’allenamento.
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Aggiornato 2 novembre 2025 – Fonte: RunRitual Lab analisi “indolenzimento muscolare”




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