Correre svogliati: come riconoscere la fatica mentale, distinguere il calo fisiologico e ritrovare la motivazione reale
- Run Ritual

- 3 ago
- Tempo di lettura: 4 min

Quando il corpo va, ma la testa non lo segue
Succede a tutti, anche ai runner più costanti.Ti infili le scarpe, esci... ma non hai voglia.Non è stanchezza muscolare, né un dolore preciso.È mancanza di spinta mentale, motivazione azzerata, una corsa che senti forzata già al primo passo.
Molti la liquidano come pigrizia, ma spesso dietro a questa sensazione di svogliatezza c’è molto di più.
In questo articolo affronto :
come distinguere la fatica mentale dalla semplice noia,
quando si tratta di overreaching silenzioso,
quali sono le strategie reali per recuperare la motivazione autentica, e non solo “farsi forza”.
Non è solo testa: quando la svogliatezza è un segnale del corpo
Correre senza voglia, quando prima amavi farlo, non è un problema psicologico in sé.È spesso un sintomo di carico sbilanciato, ripetitività strutturale, o stress autonomico non recuperato.
I segnali che indicano un’origine fisica:
ti senti svuotato prima ancora di iniziare
l’idea stessa di correre ti pesa più dell’allenamento stesso
ti sorprendi a ritardare la partenza o trovare scuse
durante la corsa, non riesci a “entrare nel ritmo”, anche se stai bene fisicamente
perdi il focus, pensi ad altro, il corpo si trascina
In molti casi, questi segnali sono tipici del primo stadio di overreaching mentale: la mente anticipa una fatica che il corpo ancora non riconosce, ma che sta maturando.
Le cause reali del calo motivazionale nel runner
1. Carico ripetitivo e noia neuro-muscolare
Correre sempre sugli stessi percorsi, con gli stessi stimoli (ritmo, fondo, distanza), senza variazioni, porta a saturazione del sistema nervoso centrale.
La corsa non è solo meccanica, è anche stimolo cognitivo.Se l’allenamento è monotono, il cervello “si spegne” e attiva un freno interno.
2. Perdita dell’intento
Molti runner cadono in svogliatezza dopo un obiettivo centrato (es. mezza maratona, PB sui 10 km).La mente non ha più un traguardo chiaro e va in down motivazionale da vuoto post-gara.
3. Overreaching centrale non dichiarato
Se hai accumulato settimane intense senza scarichi adeguati, potresti essere entrato in una fase di affaticamento centrale, che si manifesta non con infortuni, ma con:
apatia
calo dell’entusiasmo
tendenza a rimandare
percezione alterata della fatica
È il sistema nervoso che ti sta dicendo: “fermati, o rallenta”.
4. Carenza di motivazione intrinseca
Allenarsi solo per obiettivi esterni (es. “devo correre perché ho il piano”), senza più una connessione con il piacere del gesto, porta a un calo progressivo del coinvolgimento emotivo.
Come distinguere tra pigrizia e fatica mentale vera
La differenza chiave è la consistenza del segnale.Se la svogliatezza è occasionale (es. mattina storta, maltempo), non preoccuparti.Ma se dura da più di 7–10 giorni e si associa a calo di voglia anche in altri ambiti, allora va letta come un segnale da gestire.
Test di autovalutazione (3 sì = attenzione):
Eviti l’allenamento anche se sei fisicamente in grado di farlo?
Ti senti meno motivato anche a pianificare?
Ti forzi a uscire solo per “non perdere il ritmo”?
Ti pesa l’idea della corsa più che la corsa stessa?
Come riaccendere la voglia di correre: strategie vere, non frasi motivazionali
1. Riduci il carico, ma non fermarti del tutto
Lo stop assoluto crea effetto rebound.Meglio una fase di “ritorno al gesto puro”, senza target.Corri 20 minuti, su un percorso nuovo, senza orologio.
2. Cambia tutto: fondo, ritmo, orario
Stimola il cervello:
Prova sterrato se sei abituato all’asfalto
Corri al tramonto se sei un runner mattutino
Inverti i sensi di marcia dei percorsi abituali
Anche piccole variazioni attivano la dopamina motivazionale.
3. Scollega la corsa dal risultato
Ritorna a correre per il gesto, non per il Garmin.Elimina i segmenti Strava, non guardare i km, non registrare l’uscita.La corsa deve tornare a essere uno spazio tuo, non una prestazione.
4. Inserisci micro-stimoli che attivano il sistema simpatico
Inserisci 3 brevi allunghi a fine uscita (15”)
Usa la musica solo se rompe il loop mentale negativo
5. Affida il pensiero a un altro
Se ti senti svuotato, avere qualcuno che ti guida è spesso il modo migliore per ritrovarti.Non servono 8 lavori a settimana: basta 1 obiettivo ben pensato, strutturato in modo semplice e sostenibile.
Caso reale – perdita di motivazione post maratona
Giulia, 38 anni di Caserta, ha concluso la sua prima maratona 4 settimane fa.Ha recuperato bene fisicamente, ma si sente scarica. Dice: “non ho voglia, ma mi sento in colpa a non allenarmi.”
Intervento RunRitual:
Blocco di 2 settimane a obiettivo zero
Ritorno al gesto: 3 uscite da 30’ senza cronometro
Nuova struttura con obiettivo secondario (trail breve, 12 km)
Risultato: voglia riattivata al terzo giorno. Lavoro ripreso con motivazione “pulita”, senza senso di colpa.
FAQ
È normale avere giornate no nella corsa?
Sì, ma se diventano settimane, è il corpo (o la mente) che ti chiede un cambiamento. La stanchezza mentale esiste ed è reale.
Come posso ritrovare la voglia di correre?
Non con i video motivazionali. Ma con un cambio di stimolo, ritmo, fondo, oppure con una pausa attiva. Il gesto deve tornare desiderabile, non obbligato
Quando la svogliatezza è un segnale da non ignorare?
Se si associa a insonnia, calo di appetito, fastidio per altri stimoli → va letta come affaticamento centrale. Va gestita con strategia, non con forza di volontà
Posso continuare ad allenarmi anche se sono svogliato?
Solo se l’intensità è ridotta e non ti forza. Meglio 3 uscite leggere, spontanee, che 1 sola tirata forzata
Conclusione: la motivazione non si impone, si ricrea
Correre svogliati non è un difetto di carattere.È una fase. È un messaggio. È un’opportunità per cambiare, ascoltarsi e ricostruire.
Con RunRitual costruiamo piani che partono da chi sei oggi, non da chi eri ieri.Se hai perso la voglia, non devi dimostrare nulla: devi solo ritrovare il piacere del gesto.
Scrivimi. Ti aiuto a ritrovare la corsa che ti manca, partendo da dentro




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