Correre con il caldo: cosa faccio grado per grado, da 25°C in su
- Run Ritual
- 13 giu
- Tempo di lettura: 4 min

25°C – Il punto di svolta
A 25 gradi non sembra ancora estate, ma per chi corre è l’inizio del cambio di fase.Il cuore inizia a salire anche se tieni lo stesso ritmo di sempre, la respirazione si fa più superficiale e la termoregolazione entra in gioco. È qui che comincio a modificare i miei allenamenti.
Cosa faccio:
Bevo 300 ml d’acqua 30 minuti prima di uscire
Riduco il ritmo del 3-5% anche se mi sento bene
Indosso maglia tecnica chiara e cappellino ventilato
Prevedo un primo chilometro lento, quasi di riscaldamento interno
Il coach: a 25°C, la disidratazione inizia silenziosa. Se arrivi a fine corsa con la maglia completamente asciutta, sei già in deficit.
26°C – Il sudore diventa meno utile
A 26 gradi inizio a notare un calo nell’efficienza della sudorazione. Sudo molto prima e l’acqua evapora meno. Questo significa una cosa sola: meno raffreddamento, più stress cardiaco.
Cosa faccio:
Cerco percorsi ombreggiati e zone ventilate
Uso bandana bagnata sul collo nei lunghi
Inserisco una breve camminata ogni 20’
Salute: occhio al sale perso: le gambe iniziano a "tirare" anche se vai piano. È il momento di valutare integratori elettroliti.
27°C – Il cuore sale anche da fermo
A questa temperatura il cardiac drift è evidente. Anche in fase di recupero, il cuore resta alto. Allenarsi diventa una sfida tra mantenere il gesto e contenere la temperatura interna.
Cosa faccio:
Passo a ritmo percepito: se respiro affannato, rallento
Faccio pause camminate ogni 15-18 minuti
Uso acqua refrigerata sul collo ogni 10’
Tecnica: molti runner si ostinano a tenere i ritmi soliti. A 27°C, meglio salvare la corsa che la media al km.
28°C – La fatica arriva prima del previsto
Qui la differenza si sente già al riscaldamento. A 28 gradi il corpo entra in modalità difensiva: disperde calore, sacrifica potenza, rallenta i riflessi. Se non ti adegui, consumi tutto nei primi 20 minuti.
Cosa faccio:
Mi alleno non oltre le 7:00 o dopo le 20:00
Aggiungo spruzzate su testa e nuca ogni 15’
Porto con me piccola borraccia o zainetto idrico
Inserisco tratti in camminata attiva, programmati
Mentale: a 28°C sento cali cognitivi. Se sbaglio percorso o inizio a perdere lucidità, rallento subito.
29°C – Crampi, rischio reale
Quando vedo 29 gradi, per me è zona di allerta. In questa fascia il corpo perde sali a ritmo doppio e il battito si stabilizza 10-12 bpm sopra la media. La fatica diventa sistemica.
Cosa faccio:
Integro sali minerali già dal 20° minuto
Uso colori chiari e tessuti ultra-leggeri
Riduco la durata complessiva del 15-20%
Cammino almeno 2 volte in ogni uscita >30’
Segnale critico: se la pelle inizia a essere asciutta, nonostante il caldo, sono in disidratazione. Mi fermo.
30°C – L’efficienza muscolare crolla
A 30°C, anche se il corpo è abituato, il sistema muscolare inizia a perdere efficienza. Le fibre non rispondono come dovrebbero. Più calore = meno forza disponibile.
Cosa faccio:
Indosso cooling vest o lo uso nei tratti camminati
Bevo ogni 10’, non solo in base alla sete
Programmo pause attive per rinfrescarmi
Evito tratti al sole pieno dopo i primi 15 minuti
Coach: da questo punto in poi, se senti il respiro diventare irregolare, non aumentare lo sforzo. Rallenta e abbassa la frequenza d’azione.
31°C – Confusione, pericolo silenzioso
Qui entriamo in zona limite. A 31 gradi l’apparato cardiocircolatorio è sotto stress costante, anche a ritmi blandi. Qualsiasi imprevisto (vento caldo, tratto assolato) può portare a collasso termico.
Cosa faccio:
Corro non più di 25-30 minuti
Solo percorsi con ombra e fontane
Uso zainetto idrico con beccuccio facile
Se sento pesantezza alla testa, cammino e torno
Allerta: l’organismo può entrare in “modalità difesa”. Se il cuore resta alto più di 10’ dopo la corsa, sei andato oltre.
32°C – Termoregolazione fuori controllo
A questo punto il corpo non riesce più a raffreddarsi in modo efficiente. La sudorazione non basta, il sangue va tutto alla pelle, il cervello riceve meno ossigeno. Ogni movimento è inefficiente.
Cosa faccio:
Solo camminata attiva o corsa lentissima
Solo luoghi noti, brevi, ombreggiati
Porto con me ghiaccio o bandana da rinfrescare spesso
Mi fermo al primo segnale di nausea o tremore
Stop obbligatorio: se ti sembra di “non sentire più le gambe” o se vedi sfocato, è ora di smettere. Subito.
33°C – Non corro. Punto.
Quando il termometro segna 33 gradi o più, non corro. Nemmeno al tramonto. Nemmeno in pineta.È la soglia del rischio reale: crolli pressori, colpi di calore, danni sistemici. Correre a questa temperatura non è allenamento, è scommessa.
Cosa faccio:
Solo camminata all’alba, massimo 20’
Oppure tapis roulant indoor con ventilazione
Mi idrato con acqua fresca e sali
Mi alleno il giorno dopo, non mi gioco la settimana
Nota conclusiva: nessun runner perde condizione con un giorno in meno. Ma puoi rovinare una stagione con una sola uscita sbagliata a 33°C.
Temperatura | Cosa succede al corpo | Cosa fare in pratica |
25°C | Aumento iniziale della frequenza cardiaca | Bevi prima, riduci ritmo, usa maglie chiare |
26°C | Sudorazione meno efficace | Acqua ogni 15’, cerca ombra, bandana bagnata |
27°C | Cardiac drift marcato | Corri a sensazione, pausa camminata ogni 15’, acqua fredda |
28°C | Affaticamento precoce, meno lucidità | Solo alba/tramonto, spruzzi su testa e collo, portaborraccia |
29°C | Disidratazione, rischio crampi | Integrazione sali, riduci durata allenamento del 20% |
30°C | Perdita efficienza muscolare | Cooling vest, camminate frequenti, solo percorsi noti |
31°C | Respiro corto, pesantezza mentale | Uscite brevi, ombra costante, zainetto idrico obbligatorio |
32°C | Termoregolazione inefficace | Solo camminata attiva, fermati al minimo segnale d’allarme |
33°C+ | Rischio collasso termico | Non correre: solo indoor o camminata pre-alba |
Conclusione
Per me, ogni grado sopra i 25°C è una variabile da gestire.Non improvviso, non sfido la temperatura.La corsa estiva è come una gara a scacchi: ogni mossa sbagliata ti porta fuori tempo, fuori ritmo, fuori forma.E se non ti fermi tu, lo farà il tuo corpo. Correre bene con il caldo non è questione di forza. È questione di intelligenza, rispetto e strategia. E il rispetto comincia proprio lì: ai 25 gradi.
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