Salomon XT-6 vs Speedcross 6: il confronto sul campo con i miei runner
- Run Ritual
- 17 minuti fa
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Quando un runner mi chiede quale scarpa scegliere tra la Salomon XT-6 e la Salomon Speedcross 6, non mi limito mai a rispondere con le schede tecniche. Le scarpe vanno testate sul campo, con atleti reali e in condizioni reali. In questo articolo ti porto l’esperienza diretta di due miei runner: uno abituato a ultra trail alpini di lunga durata, l’altro focalizzato su gare corte e fangose. Le loro sensazioni, unite alla mia esperienza di coach, raccontano meglio di qualsiasi brochure dove queste scarpe danno davvero il massimo

Due runner, due esigenze
Il primo atleta (Franco 38 anni di Terni) che ha provato la XT-6 è un runner da lunga distanza. Abituato a uscire anche oltre le 6 ore, con dislivelli importanti, ha sempre sofferto nelle discese lunghe per via di scarpe troppo morbide. La XT-6 gli ha dato subito quella sensazione di stabilità e protezione che gli mancava: “Non rimbalza, non cede, ti tiene fermo l’appoggio anche quando sei stanco” mi ha detto dopo il primo allenamento in quota.
Il secondo atleta (Rossano 46 anni di Ostia) ha invece portato la Speedcross 6 su un cross invernale fangoso. Per lui la priorità era grip e agilità, non certo resistenza a 10 ore di corsa. Dopo pochi chilometri mi ha confermato che era la scarpa perfetta per quelle condizioni: “In salita e nel fango affondo e risalgo senza scivolare, sembra di avere i chiodi”. Sul terreno compatto, però, la sensazione era diversa: “Troppo stretta e poco stabile se il fondo è duro”.
Differenze in sintesi
Caratteristica | Salomon XT-6 (test ultra trail) | Salomon Speedcross 6 (test cross) |
Peso | 365 g, percepita solida | 298 g, percepita agile e leggera |
Ammortizzazione | Secca, stabile in discesa | Morbida, reattiva nei rilanci |
Grip | Tasselli 3,5–4 mm, versatile | Tasselli 5 mm, imbattibile su fango |
Stabilità | Alta, appoggio sicuro anche da stanchi | Media, agile ma instabile sul duro |
Durata | Molto resistente | Buona, ma tasselli più delicati |
Uso ideale | Ultra trail, discese lunghe | Gare corte/medie su terreno molle |
Peso e struttura: come le hanno sentite
Il runner che ha provato la XT-6 me l’ha descritta come “una scarpa che ti abbraccia”. È pesante, sì, ma quando sei stanco quel peso diventa sicurezza. Nei tratti tecnici ha sentito la differenza rispetto a scarpe più leggere, che lo lasciavano sbandare.
La Speedcross 6, invece, al piede del secondo atleta sembrava quasi una scarpa da gara: immediata, veloce, ma meno protettiva nei tratti duri. Io stesso la sento così: scarpa agile da fondo instabile, ma meno solida quando il terreno cambia.
Ammortizzazione e comfort
Qui i due test hanno confermato quanto già sapevo. La XT-6 non è comoda nel senso di “soffice”, ma controlla l’impatto e protegge il corpo nelle ore lunghe. Il mio runner di ultra mi ha detto che, a fine uscita, le gambe erano più fresche rispetto a quando usava modelli più morbidi.
La Speedcross 6 invece dà subito la sensazione di reattività: scarpa che ti invita a spingere, ma sul lungo può diventare stancante perché non ti sostiene come la XT-6.
Grip e trazione: la vera differenza
Sul grip, il confronto non lascia dubbi. La XT-6 ha un disegno tassellato da 3,5–4 mm: va bene un po’ ovunque, anche su roccia e sterrato compatto. La Speedcross 6, con i suoi tasselli da 5 mm, ha letteralmente fatto volare il mio runner sul fango: nessuna incertezza, nessuno scivolamento. La definirei quasi una scarpa “specialistica”: imbattibile su terreni molli, ma penalizzante su sterrato duro e pianeggiante, dove senti il piede ballare di più.
Stabilità e controllo
Qui la XT-6 resta superiore. La pianta più ampia e il tallone rinforzato ti fanno correre sicuro anche quando la stanchezza ti fa perdere precisione. Ho visto il mio atleta entrare in discesa con più fiducia, sapendo che la scarpa non lo avrebbe tradito.
La Speedcross 6, invece, è molto più stretta e corsaiola: ti fa divertire nei tratti esplosivi, ma non ti perdona errori di appoggio.
Durata e resistenza
Dopo tre mesi di uso intenso, la XT-6 ha ancora la struttura integra e i tasselli regolari. La Speedcross 6 del mio secondo runner mostra invece già segni di consumo nei tasselli posteriori. È normale: più profondi e morbidi, danno tanto all’inizio ma si usurano prima.
Chi cerca longevità troverà più affidabile la XT-6.
Uso ideale secondo la mia esperienza
Se devo sintetizzare, dico così:
XT-6: la consiglio a chi fa ultra trail, dislivelli importanti, terreni misti e discese lunghe. È la scarpa da sicurezza.
Speedcross 6: la consiglio a chi corre gare corte o medie su fango e neve, o a chi vuole un modello aggressivo per allenamenti esplosivi. È la scarpa da divertimento.
XT-6 vs Speedcross 6: differenze in 3 punti chiave
XT-6 | Speedcross 6 |
Stabile e protettiva anche dopo ore di corsa | Grip imbattibile su fango e neve |
Ideale per ultra trail, terreni misti e discese lunghe | Agile e reattiva su gare corte ed esplosive |
Più resistente e duratura nel tempo | Più leggera ma meno stabile sul terreno compatto |
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FAQ
Posso usare la XT-6 anche in città?
Sì, molti lo fanno. Ma il suo vero campo resta il trail tecnico. In città la userai più per lo stile che per le performance.
La Speedcross 6 è adatta per maratone trail?
Solo se il fondo è fangoso dall’inizio alla fine. Altrimenti rischi di avere troppo poco supporto per una distanza lunga.
Quale scelgo se corro 3 volte a settimana su sterrato misto?
Se fai distanze medio-lunghe, meglio la XT-6. Se i tuoi allenamenti sono corti e veloci, la Speedcross 6. È davvero una scelta di filosofia.
Conclusione
Ho imparato che non esiste una scarpa giusta per tutti, ma esiste quella giusta per il tuo terreno e il tuo modo di correre. La Salomon XT-6 e la Speedcross 6 sono due ottimi modelli, ma con filosofie diverse: stabilità e protezione da un lato, grip e agilità dall’altro.
Se vuoi che ti aiuti a scegliere non solo la scarpa, ma anche il modo migliore per allenarti con essa, il coaching RunRitual è la strada per correre sicuro e performante