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Lunghissimo nella corsa: quando farlo e come sfruttarlo al meglio

Immagine del redattore: Run RitualRun Ritual
Lunghissimo nella corsa gruppo di runner vicino al mare che corre

Il lunghissimo è uno degli allenamenti fondamentali per chi prepara una maratona o una gara di endurance. Questo tipo di sessione aiuta a migliorare la resistenza aerobica, l’efficienza metabolica e la gestione della fatica. Ma quando e come inserirlo nel piano di allenamento?

In questo articolo scoprirai come strutturare un lunghissimo, quali sono i suoi benefici e come recuperare al meglio dopo una corsa lunga.


Cos’è il lunghissimo e perché è fondamentale

Il lunghissimo è un allenamento che prevede una corsa prolungata a ritmo controllato, solitamente oltre i 25-30 km. Questo tipo di seduta è essenziale per abituare il corpo a sostenere sforzi prolungati e migliorare l’efficienza energetica.

  • Migliora la resistenza aerobica, fondamentale per distanze dai 21 km in su.

  • Aumenta la capacità del corpo di bruciare grassi, riducendo il consumo di glicogeno.

  • Simula le condizioni della gara, abituando muscoli e mente a sostenere lo sforzo.

  • Rafforza muscoli, tendini e articolazioni, riducendo il rischio di infortuni.


Quando inserire il lunghissimo nella preparazione

Il lunghissimo deve essere programmato in base all’obiettivo della gara e al livello del runner.

  • Maratona (42 km):

  • I lunghissimi iniziano circa 10-12 settimane prima della gara.

  • La distanza cresce progressivamente, partendo da 25 km fino a 35-38 km.

  • L’ultimo lunghissimo va fatto circa 3 settimane prima della maratona.

  • Mezza maratona (21 km):

  • Un lunghissimo può essere utile, ma la distanza si limita a 18-22 km.

  • Ultimo lunghissimo almeno 10 giorni prima della gara.

  • Ultra trail o 100 km:

  • Lunghissimi fino a 45-50 km, spesso su percorsi simili alla gara.

  • Distribuzione in più lunghissimi nel ciclo di allenamento.

Lunghissimo nella corsa corridore che corre su strada

Come strutturare il lunghissimo

Per ottenere il massimo dai lunghissimi, è fondamentale seguire alcuni accorgimenti.

  • Pacing e ritmo

  • Il lunghissimo va corso a un’intensità controllata, pari al 70-80% della frequenza cardiaca massima.

  • Il ritmo consigliato è di 30-40 secondi al km più lento del ritmo gara.

  • Idratazione e alimentazione

  • Bere ogni 5-7 km per mantenere il livello di idratazione.

  • Assumere carboidrati ogni 40-50 minuti con gel o barrette energetiche.

  • Varianti di lunghissimo

  • Lunghissimo progressivo: si parte piano per aumentare il ritmo negli ultimi km.

  • Lunghissimo con variazioni: include segmenti a ritmo gara per simulare la competizione.

  • Back-to-back long runs: due lunghi consecutivi per preparare ultramaratone.


Recupero dopo un lunghissimo

Dopo un allenamento di questa intensità, il recupero è fondamentale per massimizzare i benefici e prevenire infortuni.

  • Stretching e mobilità subito dopo la corsa.

  • Reintegro di liquidi e carboidrati entro 30 minuti.

  • Massaggi o rulli per il rilassamento muscolare nelle ore successive.

  • Riposo attivo il giorno successivo con una corsa leggera o nuoto.


Errori da evitare nel lunghissimo

  • Correre troppo veloce: non è una gara, il focus è sulla resistenza.

  • Ignorare l’idratazione: bere solo alla fine aumenta il rischio di crampi e cali energetici.

  • Fare l’ultimo lunghissimo troppo vicino alla gara: riduce il tempo di recupero e può compromettere la performance.


Conclusione

Il lunghissimo è una delle sessioni più importanti nella preparazione di gare di lunga distanza. Pianificarlo correttamente ti aiuterà a migliorare la resistenza e a gestire al meglio la gara.

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