Impatto articolare nella corsa: stili, scarpe e rischi
- Run Ritual
- 4 lug
- Tempo di lettura: 4 min
Come allenatore, una delle domande che mi sento rivolgere più spesso è: “La mia corsa è davvero adatta alle mie articolazioni?” La risposta non è univoca, perché non esiste uno stile ideale valido per tutti. Esiste però una regola fondamentale: l’impatto articolare non si elimina, si gestisce. Ignorarlo significa esporsi a dolori alle ginocchia, sovraccarichi tendinei e infortuni che obbligano a fermarsi. Al contrario, imparare a modulare l’impatto – attraverso l’appoggio del piede, la scelta delle scarpe, la tecnica e la postura – ti permette di ridurre lo stress articolare e migliorare l’efficienza di corsa

L’impatto articolare nella corsa: cosa significa
Ogni volta che il piede tocca terra, il corpo deve gestire una forza di reazione dal suolo pari a 2–3 volte il peso corporeo. Questo carico si trasmette in catena cinetica a:
Caviglie
Ginocchia
Anche
Colonna vertebrale
La modalità di appoggio cambia radicalmente dove e quanto si scarica questo impatto. Non è solo biomeccanica: è prevenzione attiva
Tipologie di appoggio del piede: differenze reali
Ogni stile di corsa ha un impatto articolare differente. Ecco un confronto tecnico chiaro:
Tipo di appoggio | Descrizione | Articolazioni più sollecitate | Efficienza |
Tallone | Atterraggio sul calcagno | Ginocchia, anche | Bassa |
Mesopiede | Appoggio piatto, su tutta la pianta | Distribuzione equilibrata | Alta |
Avampiede | Atterraggio su metatarsi, poi rullata | Tendine d’Achille, polpacci | Molto alta se ben eseguita |
Nota : Il tallone-punta è lo stile più diffuso ma anche il più rischioso per le ginocchia. L’atterraggio di mesopiede è biomeccanicamente il più efficiente per la maggior parte dei runner
Scarpe da corsa e impatto: ammortizzate, essenziali o corsa a piedi nudi?
Il modo in cui il piede impatta al suolo è fortemente influenzato dal tipo di scarpa. Ogni modello per struttura, spessore dell’intersuola, e differenza di altezza tra tallone e punta (drop) – modifica il tuo stile di corsa e il carico articolare associato.
Ecco una tabella chiara per orientarsi:
Tipo di scarpa | Drop (altezza tacco-punta) | Influenza sull’appoggio | Rischio infortuni | Esempio |
Ammortizzata “massima” (molto spessa) | 10–12 mm | Favorisce l’appoggio sul tallone | Alto: sollecita ginocchia e anche | HOKA Bondi 8 |
Ammortizzata tradizionale | 6–8 mm | Permette appoggio su mesopiede o tallone | Medio: dipende dalla tecnica individuale | Asics Cumulus 26 |
Scarpa essenziale (minimalista) | 0–4 mm | Spinge verso l’avampiede | Medio: sovraccarico su tendine e polpacci | Merrell Vapor Glove |
Corsa a piedi nudi o scarpe barefoot | 0 mm | Solo appoggio sull’avampiede | Alto: rischio se non c’è adattamento graduale | Vibram FiveFingers KSO EVO |
Nota tecnica
Il drop, cioè la differenza di altezza tra tallone e avampiede, è un fattore decisivo nella biomeccanica del passo.Un drop elevato (10–12 mm) accompagna naturalmente l’appoggio sul tallone, tipico dei runner principianti o più lenti.Un drop medio (6–8 mm) è più neutro e consente una maggiore libertà tecnica, soprattutto per chi ha già lavorato sulla propria postura.Un drop basso (0–4 mm) o assente forza invece l’appoggio più avanzato (mesopiede o avampiede), ma richiede muscoli del piede e del polpaccio ben condizionati.
Attenzione: passare troppo rapidamente da un drop elevato a uno basso è una delle cause principali di tendiniti e infiammazioni. La transizione deve essere graduale e accompagnata da esercizi di rafforzamento specifico.
Rischio infortuni e stress articolare
Correre con uno stile non adatto alla propria biomeccanica aumenta il rischio di:
Dolore alle ginocchia
Stress da impatto su colonna e anche
Il rischio infortuni corsa cresce se:
Il drop è inadeguato al proprio stile
Si cambia appoggio senza fase di transizione
Le scarpe non sono coerenti con il carico allenante
Corsa naturale e barefoot: vantaggi e rischi
Correre scalzi o con scarpe minimaliste può ridurre l’impatto al suolo grazie a un atterraggio più “soffice” sull’avampiede. Ma attenzione:
La corsa piedi nudi richiede un adattamento progressivo
La tecnica barefoot running non è adatta a tutti
Serve un terreno regolare e controllato
I muscoli del piede e del polpaccio devono essere condizionati
Molti runner pensano che il barefoot riduca gli infortuni. In realtà, senza preparazione, li sposta semplicemente da un’articolazione all’altra
Come scegliere il miglior appoggio
Caratteristiche del runner | Appoggio consigliato | Tipo di scarpa | Esempio di scarpa | Note tecniche |
Principiante, sovrappeso | Mesopiede / tallone | Ammortizzata classica | Brooks Glycerin 21 | Drop 10 mm, protegge da impatti verticali elevati |
Runner intermedio, postura stabile | Mesopiede | Ammortizzata o drop medio | Asics Novablast 4 | Drop 8 mm, buona elasticità e assorbimento |
Runner evoluto, tecnica ottimale | Avampiede / mesopiede | Minimalista o drop basso | Altra Escalante 3 | Drop 0 mm, ideale solo se ben condizionati |
Ex barefoot, rientro da infortunio | Mesopiede con supporto | Scarpa intermedia con stabilità | Saucony Guide 17 | Drop 6 mm, aiuta il controllo senza forzature |
🧩 FAQ
Il dolore alle ginocchia durante la corsa è sempre legato all’appoggio sbagliato?
Nella maggior parte dei casi sì. Un atterraggio eccessivamente posteriore (tallone spinto in avanti) causa un picco di impatto sulla rotula e sul femore. Migliorare il tempo di contatto, aumentare la frequenza e atterrare sotto al corpo riduce il carico articolare in modo naturale.
Passare alla corsa minimalista riduce davvero lo stress articolare?
Dipende. Il drop basso e l’appoggio sull’avampiede possono alleggerire l’impatto sulle ginocchia, ma aumentano lo stress su polpacci e tendine d’Achille. Se non si è pronti muscolarmente, il rischio si sposta semplicemente da un’articolazione all’altra.
Che impatto ha la postura nella corsa sulla biomeccanica?
Enorme. Una postura in estensione, con bacino rigido e testa proiettata in avanti, peggiora la rullata e aumenta l’effetto leva sulle ginocchia. Viceversa, una postura raccolta, con leggero anticipo del busto e braccia coordinate, distribuisce meglio le forze verticali.
Il drop delle scarpe è davvero così importante?
Sì. Un drop elevato (10–12 mm) favorisce il tallone, mentre uno basso (<4 mm) stimola l’avampiede. Il problema nasce quando si cambia drop senza un piano di transizione: molti runner si infortunano non per il drop in sé, ma per il modo in cui lo cambiano.
Conclusioni
Se sei un runner in cerca di maggiore efficienza e minore stress articolare, non pensare che esista una soluzione magica. La chiave è:
Conoscere il tuo appoggio naturale
Adattare le scarpe al tuo stile di corsa
Gestire la postura come parte integrante dell’allenamento
Non copiare stili altrui senza una reale base tecnica
Correre è un gesto semplice ma biomeccanicamente raffinato. Se capisci dove e come atterri, puoi trasformare ogni passo in un gesto più fluido, protetto, ed efficace.
Commentaires