top of page
Run Ritual

Impatto articolare nella corsa: stili, scarpe e rischi

Come allenatore, una delle domande che mi sento rivolgere più spesso è: “La mia corsa è davvero adatta alle mie articolazioni?” La risposta non è univoca, perché non esiste uno stile ideale valido per tutti. Esiste però una regola fondamentale: l’impatto articolare non si elimina, si gestisce. Ignorarlo significa esporsi a dolori alle ginocchia, sovraccarichi tendinei e infortuni che obbligano a fermarsi. Al contrario, imparare a modulare l’impatto – attraverso l’appoggio del piede, la scelta delle scarpe, la tecnica e la postura – ti permette di ridurre lo stress articolare e migliorare l’efficienza di corsa

Impatto articolare nella corsa: stili, scarpe e rischi

L’impatto articolare nella corsa: cosa significa


Ogni volta che il piede tocca terra, il corpo deve gestire una forza di reazione dal suolo pari a 2–3 volte il peso corporeo. Questo carico si trasmette in catena cinetica a:


  • Caviglie

  • Ginocchia

  • Anche

  • Colonna vertebrale


La modalità di appoggio cambia radicalmente dove e quanto si scarica questo impatto. Non è solo biomeccanica: è prevenzione attiva


Tipologie di appoggio del piede: differenze reali


Ogni stile di corsa ha un impatto articolare differente. Ecco un confronto tecnico chiaro:

Tipo di appoggio

Descrizione

Articolazioni più sollecitate

Efficienza

Tallone

Atterraggio sul calcagno

Ginocchia, anche

Bassa

Mesopiede

Appoggio piatto, su tutta la pianta

Distribuzione equilibrata

Alta

Avampiede

Atterraggio su metatarsi, poi rullata

Tendine d’Achille, polpacci

Molto alta se ben eseguita

Nota : Il tallone-punta è lo stile più diffuso ma anche il più rischioso per le ginocchia. L’atterraggio di mesopiede è biomeccanicamente il più efficiente per la maggior parte dei runner


Scarpe da corsa e impatto: ammortizzate, essenziali o corsa a piedi nudi?

Il modo in cui il piede impatta al suolo è fortemente influenzato dal tipo di scarpa. Ogni modello per struttura, spessore dell’intersuola, e differenza di altezza tra tallone e punta (drop) – modifica il tuo stile di corsa e il carico articolare associato.

Ecco una tabella chiara per orientarsi:

Tipo di scarpa

Drop (altezza tacco-punta)

Influenza sull’appoggio

Rischio infortuni

Esempio


Ammortizzata “massima” (molto spessa)

10–12 mm

Favorisce l’appoggio sul tallone

Alto: sollecita ginocchia e anche

HOKA Bondi 8

Ammortizzata tradizionale

6–8 mm

Permette appoggio su mesopiede o tallone

Medio: dipende dalla tecnica individuale

Asics Cumulus 26

Scarpa essenziale (minimalista)

0–4 mm

Spinge verso l’avampiede

Medio: sovraccarico su tendine e polpacci

Merrell Vapor Glove

Corsa a piedi nudi o scarpe barefoot

0 mm

Solo appoggio sull’avampiede

Alto: rischio se non c’è adattamento graduale

Vibram FiveFingers KSO EVO

Nota tecnica

Il drop, cioè la differenza di altezza tra tallone e avampiede, è un fattore decisivo nella biomeccanica del passo.Un drop elevato (10–12 mm) accompagna naturalmente l’appoggio sul tallone, tipico dei runner principianti o più lenti.Un drop medio (6–8 mm) è più neutro e consente una maggiore libertà tecnica, soprattutto per chi ha già lavorato sulla propria postura.Un drop basso (0–4 mm) o assente forza invece l’appoggio più avanzato (mesopiede o avampiede), ma richiede muscoli del piede e del polpaccio ben condizionati.

Attenzione: passare troppo rapidamente da un drop elevato a uno basso è una delle cause principali di tendiniti e infiammazioni. La transizione deve essere graduale e accompagnata da esercizi di rafforzamento specifico.

Rischio infortuni e stress articolare

Correre con uno stile non adatto alla propria biomeccanica aumenta il rischio di:



Il rischio infortuni corsa cresce se:


  • Il drop è inadeguato al proprio stile

  • Si cambia appoggio senza fase di transizione

  • Le scarpe non sono coerenti con il carico allenante


Corsa naturale e barefoot: vantaggi e rischi


Correre scalzi o con scarpe minimaliste può ridurre l’impatto al suolo grazie a un atterraggio più “soffice” sull’avampiede. Ma attenzione:


  • La corsa piedi nudi richiede un adattamento progressivo

  • La tecnica barefoot running non è adatta a tutti

  • Serve un terreno regolare e controllato

  • I muscoli del piede e del polpaccio devono essere condizionati

Molti runner pensano che il barefoot riduca gli infortuni. In realtà, senza preparazione, li sposta semplicemente da un’articolazione all’altra


Come scegliere il miglior appoggio

Caratteristiche del runner

Appoggio consigliato

Tipo di scarpa

Esempio di scarpa

Note tecniche

Principiante, sovrappeso

Mesopiede / tallone

Ammortizzata classica

Brooks Glycerin 21

Drop 10 mm, protegge da impatti verticali elevati

Runner intermedio, postura stabile

Mesopiede

Ammortizzata o drop medio

Asics Novablast 4

Drop 8 mm, buona elasticità e assorbimento

Runner evoluto, tecnica ottimale

Avampiede / mesopiede

Minimalista o drop basso

Altra Escalante 3

Drop 0 mm, ideale solo se ben condizionati

Ex barefoot, rientro da infortunio

Mesopiede con supporto

Scarpa intermedia con stabilità

Saucony Guide 17

Drop 6 mm, aiuta il controllo senza forzature

🧩 FAQ


Il dolore alle ginocchia durante la corsa è sempre legato all’appoggio sbagliato?

Nella maggior parte dei casi sì. Un atterraggio eccessivamente posteriore (tallone spinto in avanti) causa un picco di impatto sulla rotula e sul femore. Migliorare il tempo di contatto, aumentare la frequenza e atterrare sotto al corpo riduce il carico articolare in modo naturale.


Passare alla corsa minimalista riduce davvero lo stress articolare?

Dipende. Il drop basso e l’appoggio sull’avampiede possono alleggerire l’impatto sulle ginocchia, ma aumentano lo stress su polpacci e tendine d’Achille. Se non si è pronti muscolarmente, il rischio si sposta semplicemente da un’articolazione all’altra.


Che impatto ha la postura nella corsa sulla biomeccanica?

Enorme. Una postura in estensione, con bacino rigido e testa proiettata in avanti, peggiora la rullata e aumenta l’effetto leva sulle ginocchia. Viceversa, una postura raccolta, con leggero anticipo del busto e braccia coordinate, distribuisce meglio le forze verticali.


Il drop delle scarpe è davvero così importante?

Sì. Un drop elevato (10–12 mm) favorisce il tallone, mentre uno basso (<4 mm) stimola l’avampiede. Il problema nasce quando si cambia drop senza un piano di transizione: molti runner si infortunano non per il drop in sé, ma per il modo in cui lo cambiano.


Conclusioni


Se sei un runner in cerca di maggiore efficienza e minore stress articolare, non pensare che esista una soluzione magica. La chiave è:


  • Conoscere il tuo appoggio naturale

  • Adattare le scarpe al tuo stile di corsa

  • Allenare la biomeccanica in modo progressivo

  • Gestire la postura come parte integrante dell’allenamento

  • Non copiare stili altrui senza una reale base tecnica


Correre è un gesto semplice ma biomeccanicamente raffinato. Se capisci dove e come atterri, puoi trasformare ogni passo in un gesto più fluido, protetto, ed efficace.

Commentaires


  • Instagram
  • Facebook
  • Linkedin
bottom of page