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Run Ritual

Allenamento corsa: metodo italiano vs metodo British – differenze, stimoli e applicazioni pratiche

Aggiornamento: 18 ago

Allenamento corsa British vs Italiano: due scuole a confronto

Correre non è solo sommare chilometri. Dietro ogni seduta c’è un modello di pensiero, e la scelta del metodo può determinare non solo i risultati ma anche la motivazione nel lungo periodo. Nella mia esperienza di coach ho visto runner rinascere passando da una scuola all’altra, ma anche fallire cercando di forzarsi dentro un approccio che non rispecchiava la loro fisiologia o la loro testa.

In questo articolo metto a confronto due tradizioni forti dell’allenamento: il metodo italiano, strutturato, scientifico e pianificato, e il metodo British, più libero, intuitivo e basato sull’esperienza. Vedremo filosofia, sedute tipo, stimoli fisiologici, risposta mentale e profili di atleti, fino ad arrivare a una strategia integrata che combina entrambi.


Filosofia generale: controllo vs adattamento

Il metodo italiano nasce da una cultura di pianificazione: ogni allenamento è programmato con precisione e deve stimolare una capacità fisiologica specifica. Si lavora su base aerobica, richiami lattacidi, VO₂max e tapering pre-gara. È una scuola che affonda le radici nei modelli scientifici degli anni ’80 e ’90, evoluti con tecnologie moderne come i test di soglia e l’analisi della frequenza cardiaca.


Il metodo British, invece, è figlio della corsa “sul campo”: meno cronometri e più feedback corporeo. Il carico interno (cioè come l’organismo percepisce lo sforzo) prevale sul carico esterno (ritmo, wattaggio). La seduta non è “10x1000 a 4’10/km”, ma “10 blocchi da 3’ forte / 2’ easy”, dove forte significa 85–90% dello sforzo percepito.

Due filosofie opposte, ma entrambe efficaci se applicate nel giusto contesto.


Metodo Italiano: struttura e logica

Il cuore del metodo italiano è il controllo delle variabili. Si lavora per compartimenti: ogni seduta allena una qualità ben definita.

  • Costruzione aerobica: lenti lunghi a bassa intensità per solidificare la base.

  • Richiami lattacidi e anaerobici: lavori in soglia e sopra soglia per aumentare tolleranza metabolica.

  • VO₂max: ripetute brevi ad alta intensità.

  • Tapering pre-gara: scarico progressivo per arrivare freschi e pronti.


Esempio di settimana tipo (10K in 42’)

Giorno

Allenamento

Dettagli Tecnici

Lunedì

Lento rigenerante

50’ @ 65–70% FCmax

Martedì

Ripetute soglia

4x2000m @ 4’30/km, rec. 2’ camminata

Mercoledì

Lento

60’ @ 5’30/km, cadenza controllata

Giovedì

Medio

10 km: 5 km @ 4’50 + 5 km @ 4’30

Venerdì

Riposo / Core

Core training 20’

Sabato

Ripetute VO₂max

12x400m @ 3’55/km, rec. 90’’

Domenica

Lungo progressivo

16 km: 10 km @ 5’25 + 6 km @ 5’00

La logica è quella dell’alternanza precisa: stimoli lattacidi, aerobici e neuromuscolari ben separati, senza zone grigie.


Metodo British: adattamento e complessità

Qui la filosofia è opposta: l’allenamento è più fluido, meno legato ai numeri e più al contesto.

  • Si privilegia la variabilità del terreno (collina, sterrato, dislivelli).

  • Le sedute combinano più stimoli: forza in salita, tecnica in discesa, resistenza su terreni misti.

  • Il riferimento è l’RPE (Rate of Perceived Exertion) e non il cronometro.


Esempio di settimana tipo (stesso atleta 10K in 42’)

Giorno

Allenamento

Dettagli Tecnici

Lunedì

Trail rigenerante

45’ su dislivello leggero

Martedì

Fartlek

6x3’ forte / 2’ easy, senza riferimento al ritmo

Mercoledì

Bici + core

45’ bike indoor + 15’ mobilità

Giovedì

Tempo run collinare

30’ a soglia percepita (RPE 7.5/10)

Venerdì

Corsa morbida

30’ su sterrato, senza target

Sabato

Fartlek in salita

8x1’ salita / discesa attiva

Domenica

Lungo misto

80–90’ su percorso variato

La logica è quella dell’adattamento: il runner costruisce resilienza muscolare, propriocettiva e mentale.


Stimolo fisiologico: come risponde il corpo

Metodo Italiano

  • Ripetute soglia (es. 3x3000) → migliorano la capacità di smaltire lattato.

  • Ripetute VO₂max → stressano cuore e polmoni, aumentano capacità ossidativa.

  • Lunghi progressivi → simulano la gara con glicogeno ridotto.

  • Lenti rigeneranti → stimolano il parasimpatico e favoriscono recupero.

📌 È un lavoro “a cassetti”: ogni seduta allena una sola qualità, la somma genera la forma.


Metodo British

  • Un fartlek collinare di 50’ può stimolare contemporaneamente: potenza aerobica, tecnica, sistema nervoso e metabolismo lipidico.

  • Non separa ma sovrappone: complessità anziché compartimenti.

  • È più difficile da misurare, ma spesso più vicino alla realtà delle gare su terreni vari.


Risposta mentale e sostenibilità


Metodo Italiano

  • Motivazione nei numeri: vedere miglioramenti misurabili rafforza la fiducia.

  • Rischio saturazione mentale nei cicli lunghi, soprattutto per amatori con vita complessa.

  • Struttura rigida = rischio overreaching se non ascolti i segnali.


Metodo British

  • Allena anche la mente: capacità di interpretare il corpo, di adattarsi al momento.

  • Meno stress da obiettivo cronometrico → maggiore longevità psicologica.

  • Rischio opposto: chi ha bisogno di struttura può sentirsi smarrito.


Adattabilità ai diversi profili

Profilo Runner

Metodo Italiano

Metodo British

Neofita

✅ educazione al ritmo

⚠️ solo fase avanzata

Amatore avanzato

✅ sviluppo specifico

✅ variazione e stimolo mentale

Master >50 anni

⚠️ attenzione ai carichi

✅ carico interno più sostenibile

Trail / cross

⚠️ poco utile su terreni misti

✅ ottimale per propriocezione

Agonista cronometrico

✅ target precisi

⚠️ utile solo in fase base

Strategia integrata: il mix vincente

La vera forza oggi sta nell’integrazione.


Esempio di microciclo combinato (10K sub 40’)

  • Lunedì: 45’ easy trail collinare (British).

  • Martedì: 5x1600m @ 4’00/km, rec. 90’’ (Italiano).

  • Giovedì: 30’ fartlek collinare (British).

  • Sabato: medio 10 km in progressione 4’30 → 4’00/km (Italiano).

  • Domenica: 90’ su sterrato con variazioni libere ogni 10’ (British).

📌 Così ottieni precisione metabolica e al tempo stesso resilienza muscolare e mentale.


Conclusioni tecniche

  • Vuoi struttura, numeri e target? → Metodo italiano.

  • Vuoi consapevolezza, fluidità e resistenza mentale? → Metodo British.

  • Vuoi continuità e motivazione nel lungo periodo? → Mix calibrato.


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