Allenamento corsa British vs Italiano: due scuole a confronto
- Run Ritual
- 1 giu
- Tempo di lettura: 4 min

Introduzione: due culture, due linguaggi
Nel mondo della corsa, esistono due approcci profondamente diversi che continuano a produrre atleti, risultati e soprattutto modelli di pensiero: la scuola italiana, strutturata, scientifica, pianificata; e quella britannica, più libera, intuitiva, basata sull’esperienza e il terreno.
Come coach, ho visto runner rinascere passando da una all’altra, ma anche fallire cercando di forzarsi in un metodo non adatto alla propria fisiologia o alla propria testa.Questo articolo confronta con rigore tecnico i due approcci, analizzando sedute, modelli fisiologici, carico mentale, risposta adattativa e strategie applicative.
Filosofia generale: controllo vs adattamento

Metodo Italiano
Il cuore del metodo italiano è il controllo delle variabili. L’allenamento è progettato per indurre uno stimolo fisiologico ben definito, con parametri misurabili: frequenza cardiaca, velocità specifica, soglia del lattato, VO₂max. Ogni seduta è pensata per una funzione: migliorare una qualità fisiologica, senza dispersioni.
La logica è lineare:
Costruzione di una base aerobica solida
Periodi di richiamo lattacido e anaerobico
Tapering pre-gara con scarico progressivo
Il runner si affida alla struttura predefinita, spesso settimanale o bisettimanale, con l’allenatore che adatta microcarichi e microcicli in funzione della risposta.

Metodo British
Nella scuola British, l’approccio si basa su adattamento progressivo al carico attraverso il contesto: terreno, fatica percepita, tempo atmosferico, variazioni naturali di ritmo. L’intensità non è predeterminata dal cronometro, ma dal feedback del corpo. Non si corre “10x1000 a 4’10/km”, ma magari si corre su sterrato “10 blocchi da 3’ forte / 2’ facile” dove forte significa “85–90% dello sforzo percepito”.
Il carico interno (quanto lo sforzo impatta sull’organismo) prevale sul carico esterno (ritmo, velocità, wattaggi).
L’obiettivo è costruire una forma atletica elastica, adattabile, resistente alla variabilità: fisica, mentale e ambientale.
Struttura settimanale: confronto analitico
Metodo Italiano (atleta 10K da 42’)
Giorno | Allenamento | Dettagli Tecnici |
Lunedì | Lento rigenerante | 50’ @ 65–70% FCmax |
Martedì | Ripetute soglia (LT) | 4x2000m @ 4’30/km – rec. 2’ camminata |
Mercoledì | 60’ @ 5’30/km, cadenza controllata | |
Giovedì | Medio | 10 km: 5 km @ 4’50 + 5 km @ 4’30 |
Venerdì | Riposo / core | Core training 20’ |
Sabato | Ripetute VO₂max | 12x400m @ 3’55/km – rec. 1’30 |
Domenica | Lungo progressivo | 16 km: primi 10 km @ 5’25/km, ultimi 6 @ 5’00/km |
Logica: alternanza precisa tra carichi lattacidi, aerobici e neuromuscolari. Il lungo è strutturato, non lasciato al caso.
Metodo British (stesso atleta)
Giorno | Allenamento | Dettagli Tecnici |
Lunedì | Trail rigenerante | 45’ su dislivello leggero |
Martedì | Fartlek 45’ | 6x3’ forte / 2’ easy – no riferimento al ritmo |
Mercoledì | Bici + core | 45’ bike indoor + 15’ mobilità |
Giovedì | Tempo run su colline | 30’ a soglia percepita (RPE 7.5/10) |
Venerdì | Corsa rigenerante morbida | 30’ @ sensazione su sterrato |
Sabato | 8x1’ salita / discesa corsa attiva | |
Domenica | Lungo misto | 80–90’ su percorso collinare variato |
Logica: l’adattamento viene dal mix di superficie, ritmo variabile e carico interno non standardizzato. È il contesto a stimolare la risposta fisiologica.
Stimolo fisiologico: come risponde il corpo
Metodo Italiano
Ogni seduta ha una finalità biochimica chiara:
Ripetute soglia (es. 3x3000): aumento della potenza lipidica e miglioramento della capacità di smaltimento del lattato.
Ripetute VO₂max: incremento della capacità massima ossidativa tramite elevato stress cardiaco e ventilatorio.
Lunghi progressivi: simulazione del carico di gara in condizioni di deplezione glicogenica parziale.
Lenti rigeneranti: stimolazione parasimpatica e ottimizzazione dei processi di riparazione muscolare.
📌 Il metodo italiano lavora “a cassetti”: ogni seduta allena una cosa sola e la somma genera la forma.
Metodo British
Nel British-style una singola seduta può generare più risposte simultanee:
Un fartlek collinare da 50’ può stimolare:
la potenza aerobica (nelle salite forti),
la tecnica (in discesa),
il sistema nervoso (nella variabilità),
il metabolismo lipidico (nella continuità prolungata)
📌 Il British model sovrappone stimoli, lavora per complessità, non per compartimenti.È più difficile da quantificare, ma può essere più vicino alla realtà della gara – soprattutto per trail, cross o gare nervose.
Risposta mentale e sostenibilità nel tempo
Metodo Italiano
Motiva attraverso la misurabilità: il miglioramento è visibile nei numeri, e questo rafforza la motivazione.
Ma rischia di saturare la mente nei cicli lunghi, specialmente in amatori con vita complessa.
Rigidità = rischio di overreaching se non ascolti i segnali.
Metodo British
Allena anche la mente a gestire la variabilità: il runner impara a leggere il corpo, a decidere sul momento, a interpretare il carico.
Meno stress da obiettivo cronometrico → maggiore longevità psicologica.
Ma attenzione: chi ha bisogno di struttura può sentirsi perso.
Adattabilità ai profili atletici
Profilo runner | Metodo Italiano | Metodo British |
Neofita | ✅ (educazione al ritmo) | ⚠️ solo in fase avanzata |
Amatore avanzato | ✅ (sviluppo specifico) | ✅ (variazione e stimolo mentale) |
Master >50 anni | ⚠️ (attenzione ai carichi) | ✅ (carico interno più sostenibile) |
Trail / cross | ⚠️ (poco utile su terreno misto) | ✅ (ottimale per propriocezione e resilienza) |
Agonista cronometrico | ✅ (target da colpire) | ⚠️ (utile solo in fase base o off-season) |
Strategia integrata: come combinarli in un microciclo reale
Microciclo combinato per 10K (obiettivo sub 40’)
Lunedì: 45’ easy trail collinare (British)
Martedì: 5x1600m @ 4’00/km – rec. 90” (Italiano)
Giovedì: 30’ fartlek su colline (es. 3’ forte / 2’ easy x 6) (British)
Sabato: medio 10 km in progressione 4’30 → 4’00/km (Italiano)
Domenica: 90’ su sterrato con variazioni libere ogni 10’ (British)
📌 Questo approccio unisce la precisione metabolica italiana con la resilienza muscolare e mentale britannica.
Conclusioni tecniche
Scegliere tra il metodo British e quello Italiano non è una questione ideologica, ma di contesto, obiettivi, caratteristiche individuali
Hai bisogno di struttura, numeri, target? → metodo italiano.
Vuoi diventare più consapevole, fluido, resistente alla fatica mentale e ambientale? → metodo British.
Vuoi correre a lungo, migliorare senza stressarti e restare motivato anche fuori stagione? → mix calibrato.
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