L’allenamento in zona 2 è il metodo più efficace per migliorare la resistenza e l’efficienza nella corsa. Se vuoi correre più a lungo, con meno fatica e riducendo il rischio di infortuni, devi includere questa tipologia di allenamento nella tua routine.

Perché l'allenamento in zona 2 è fondamentale
L’allenamento in zona 2 corrisponde a un’intensità bassa, generalmente tra il 65% e l’80% della frequenza cardiaca massima (FCmax). Questa zona permette di ottimizzare il consumo di grassi come carburante principale, migliorando la capacità aerobica e la resistenza muscolare. Correre in questa fascia significa poter conversare senza affanno e mantenere uno sforzo sostenibile per lunghi periodi.
Se non conosci la tua frequenza cardiaca massima, puoi calcolarla con la formula:
FCmax = 220 - età (metodo base)
FCmax più accurata con un test da campo o l’utilizzo di un cardiofrequenzimetro avanzato
tabella delle zone di allenamento
Zona | % FCmax | Sensazione di sforzo | Obiettivo |
Zona 1 | < 65% | Molto facile | Recupero attivo |
Zona 2 | 65-80% | Conversazione facile | Resistenza aerobica |
Zona 3 | 80-87% | Respiro più intenso | Soglia aerobica |
Zona 4 | 87-95% | Sforzo elevato | Potenza aerobica |
Zona 5 | > 95% | Massimo sforzo | Velocità e sprint |
I benefici dell'allenamento in zona 2
L’allenamento in zona 2 porta vantaggi concreti sia per chi inizia a correre sia per chi prepara gare di lunga distanza. I principali benefici includono:
miglioramento della resistenza: permette di accumulare più chilometri senza affaticarsi rapidamente.
ottimizzazione del consumo di grassi: favorisce il metabolismo lipidico, utile per le gare di endurance.
riduzione del rischio di infortuni: il basso impatto evita sovraccarichi articolari.
miglioramento della salute cardiovascolare: aumenta la capillarizzazione e abbassa la frequenza cardiaca a riposo.
incremento della capacità aerobica: aiuta a migliorare il VO2 max nel tempo.
Uno studio pubblicato su Frontiers in Physiology ha dimostrato che l’allenamento in zona 2 migliora la capacità ossidativa muscolare e la funzione cardiovascolare nei runner di lunga distanza
Come integrare l'allenamento in zona 2 nel tuo programma
La chiave è il bilanciamento. Un errore comune è pensare che allenarsi sempre forte sia la soluzione. In realtà, i runner più performanti passano circa l'80% del tempo in zona 2 e solo il 20% con lavori intensi.
Tabella settimanale per un runner con 5 allenamenti
Giorno | Tipo di allenamento | Zona |
Lunedì | Corsa lenta | Zona 2 |
Martedì | Ripetute o fartlek | Zona 4-5 |
Mercoledì | Recupero attivo | Zona 1-2 |
Giovedì | Progressivo | Zona 2-3 |
Venerdì | Riposo o corsa leggera | Zona 1-2 |
Sabato | Lungo lento | Zona 2 |
Domenica | Interval training | Zona 3-4 |

Monitorare la frequenza cardiaca per un allenamento efficace
Usare un cardiofrequenzimetro è il modo più preciso per restare nella giusta fascia. Se non ne hai uno, puoi affidarti al test del parlare: se riesci a parlare senza fatica mentre corri, probabilmente sei in zona 2.
Ecco alcuni consigli pratici:
usa una fascia cardio per una misurazione più accurata rispetto ai sensori da polso.
evita salite ripide che possono farti uscire dalla zona aerobica.
controlla la cadenza e mantieni un’andatura costante.
non avere fretta: i benefici arrivano con il tempo.
Allenati con metodo per ottenere risultati
Correre in zona 2 sembra facile, ma molti runner tendono ad andare troppo veloci. La disciplina è fondamentale per ottenere miglioramenti. Vuoi un piano di allenamento personalizzato?
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Conclusione
L’allenamento in zona 2 è una strategia fondamentale per migliorare la resistenza, ottimizzare l’uso dei grassi e ridurre il rischio di infortuni. Seguire un metodo strutturato e monitorare la frequenza cardiaca ti permetterà di ottenere il massimo dai tuoi allenamenti.
Non trascurare l’importanza della corsa lenta: è il vero segreto dei runner di successo. Vuoi scoprire come applicarlo al meglio? Entra in RunRitual e lasciati guidare dal nostro team di coach esperti.
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