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Run Ritual

Mental coach corsa: 4 blocchi mentali, 1 metodo

Sono un coach running. Disegno tabelle, accompagno in gara, seguo chi vuole migliorare nella corsa. Ma da anni ormai so che una tabella ben fatta non basta.Perché a un certo punto, nella vita di un runner, le gambe smettono di essere il problema. È la testa che si blocca.

Ed è lì che il mio lavoro cambia. Divento qualcosa di più: un coach mental, una figura che interviene nei momenti in cui l’atleta non ha bisogno solo di correre di più, ma di ritrovare un senso nel gesto che fa ogni giorno.Questo è il cuore del mental coaching.

Mental coach corsa: 4 blocchi mentali, 1 metodo

La corsa in crisi: quando il blocco è mentale

Ci sono momenti in cui la corsa, invece di liberarti, ti chiude.Hai le scarpe pronte, l’orologio carico, la tabella in mano… ma non riesci a uscire. Oppure lo fai, ma ogni passo ti pesa come se fossi fuori posto nel tuo stesso corpo.

Quello che vedo nel mio lavoro è questo:


  • runner che si allenano bene, ma in gara si spengono

  • atleti che alternano settimane perfette a blocchi totali

  • persone che si giudicano per ogni ripetuta “non riuscita”


Non si tratta solo di motivazione. In molti casi serve l’aiuto di un mental coach sportivo che sappia riorganizzare il sistema mente-gesto-identità.


I segnali della crisi mentale

Segnale

Significato profondo

Evitamento

ansia anticipatoria

Rabbia post-allenamento

eccessiva autocritica

Blocchi ripetuti

perdita di senso

Confronto ossessivo

instabilità identitaria

Fatica costante

stress mentale, non fisico

Il mental coaching non ti spinge a correre di più. Ti aiuta a capire perché ti sei fermato.

Cosa dicono i runner

Ne parlo tutti i giorni con molti dei miei runner e tanti mi dicono che dopo il lavoro “non hanno più testa”, o che “la tabella ormai è una tortura”.C’è chi dice di aver paura della gara, chi smette dopo una separazione, chi ha subito un infortunio e non riesce più a tornare.

Per questo oggi il ruolo del mental coach non è più un lusso da professionisti, ma un’opportunità per chiunque voglia riconnettersi alla corsa con lucidità.


Il mio metodo da mental coach nella corsa

Se ti stai chiedendo cosa fa un mental coach, o cosa vuol dire coach nel mio ambito, ecco una sintesi chiara del mio approccio.


1. Analisi del blocco

Identifico il tipo di ostacolo mentale tramite ascolto attivo, diario e osservazione linguistica.

Tipo di blocco

Segnali ricorrenti

Ansia da prestazione

crisi in gara, evitamento

Perfezionismo

blocchi dopo errori minimi

Trauma emotivo

abbandono improvviso

Infortunio pregresso

evitamento gesto tecnico

2. Ricostruzione dell’identità atletica

Molti si definiscono solo attraverso il cronometro.Io aiuto l’atleta a distinguere chi è da quanto corre, proprio come insegna anche il life coach significato: lavorare sulla persona prima che sulla prestazione.


Tecniche pratiche di mental coaching

Obiettivo

Tecnica usata

Applicazione

Ridurre ansia

Respiro 4-6, box breathing

Pre-corsa e pre-gara

Prevenire autosabotaggi

Visualizzazione negativa

Giorni prima della gara

Rinforzare l’identità

Diario mentale / journaling

Tutta la settimana

Interrompere ciclo negativo

Allenamenti “B”, frase-ancora

In periodi critici

4. Coaching comportamentale

Il mental coach offre lezioni a chi lavora su se stesso, creando abitudini, rituali e strumenti pratici:


  • allenamenti “GPS off”

  • camminate consapevoli

  • reset emotivo post-corsa

  • uso di “frasi ancora” nei momenti critici


La mia settimana tipo per il lavoro mentale

Giorno

Allenamento

Focus mentale

Lunedì

Camminata consapevole

Reset

Martedì

Corsa lenta

Ascolto

Mercoledì

Visualizzazione guidata

Anticipo crisi

Giovedì

Riposo attivo

Recupero emotivo

Venerdì

Allenamento libero (senza GPS)

Libertà

Sabato

Medio + self-talk

Tenuta mentale

Domenica

Trail soft

Natura + radicamento


Casi reali – 4 blocchi mentali, 4 trasformazioni


🟦 Chiara M. – Roma

Età: 29 | Livello: runner evoluta Blocco mentale: Ansia anticipatoria e panico da prestazione

Aspetto

Dettaglio

Sintomi

Crisi respiratoria al 3° km in gara

Analisi

Attivazione mentale da stress in contesto competitivo

Tecniche

Visualizzazione negativa, routine pre-gara, ridefinizione scopo

Esito

Gara 10K completata in lucidità. “Non veloce, ma mia.”

🟧 Marco D. – Brescia

Età: 41 | Livello: maratoneta avanzato Blocco mentale: Perfezionismo e autosabotaggio

Aspetto

Dettaglio

Sintomi

Crisi ogni volta che salta un allenamento

Analisi

Identità legata alla performance, rigidità mentale

Tecniche

Allenamenti B, diario emotivo, reframing linguistico

Esito

5 sedute/sett costanti. “Corro libero dalla prestazione.”

🟨 Silvia N. – Bologna

Età: 36 | Livello: amatoriale Blocco mentale: Trauma emotivo post-relazione

Aspetto

Dettaglio

Sintomi

Impossibilità a correre, dolore affettivo nel gesto

Analisi

Associazione corsa-relazione, perdita di senso

Tecniche

Camminate attive, audio guida, journaling emotivo

Esito

3 uscite/sett ritrovate. “Ora la corsa è mia.”

🟥 Dario M. – Genova

Età: 36 | Livello: trail runner Blocco mentale: Condizionamento post infortunio

Aspetto

Dettaglio

Sintomi

Evitamento del gesto tecnico, paura del ritorno

Analisi

Memoria negativa legata all’infortunio

Tecniche

Esposizione progressiva, visualizzazione positiva, frase-ancora

Esito

Trail da 23 km completato. “Non sono il Dario di prima. Sono quello che è tornato.”


Mental coach: cosa fa, come si forma, per chi è

Se ti chiedi come diventare mental coach, esistono oggi numerosi corsi mental coach certificati, sia sportivi che generalisti (come i corsi life coach o coaching psicologico). Alcuni sono corsi coaching riconosciuti MIUR, altri sono orientati allo sport (come il corso mental coaching sportivo CONI). Io stesso ho seguito un corso mental coach riconosciuto, ma credo che un coach motivazionale debba anche continuare ad aggiornarsi e formarsi


Conclusione

Il mio lavoro di mental coach nella corsa è questo:aiutarti a tornare in strada anche quando pensi di non farcela più.Restituirti il significato, il gesto, la fiducia.Perché non si è runner solo quando si vola.Lo si è anche quando si rientra, quando si resiste, quando si resta.


Vuoi iniziare un percorso? Anche breve, anche per ripartire. Contattami per discuterne senza impegno

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